Il fratello e la figlia di Clara Rossignoli, la 79enne scomparsa da Porto di Legnago, parlano a Storie Italiane su Rai 1.
C’erano il fratello e la figlia di Clara Rossignoli, ai microfoni di Storie Italiane su Rai1, con Eleonora Daniele, a parlare della scomparsa della donna. A cercare di fare chiarezza, di trovare una spiegazione. “Me l’ha detto il nipote Mattia che Clara era scomparsa, venerdì o sabato mattina. Visto che loro non andavano a sporgere denuncia, sono andato io lunedì”: così il fratello di Clara Rossignoli, la 79enne di cui si sono perse le tracce da venerdì 11 aprile da Porto di Legnago, nel veronese.
“Io non la sento da tre settimane, dal sabato prima – ha raccontato -. È strano perché aveva organizzato lì, al famoso bar, la sua festa di compleanno per sabato, non so neanche io cosa dire. Non penso lontanamente al suicidio”. Sulle sue condizioni di salute, ha spiegato: “Con me era lucida e non penso avesse demenza senile perché se l’avesse avuta non poteva rispondere a certe domande che le facevo. Non sapevo di debiti, ma sarà facile che ci siano, ma non sono tutti suoi perché i nipoti andavano a comprare sigarette e robe varie. Il bar non era un ambiente bello per come la penso io – ha concluso -. L’avevo detto anche a mia sorella Clara che io qua non vengo volentieri, ma non per il padrone, Andrea, che era una bravissima persona”.
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La figlia: “L’hanno uccisa, ne sono convinta”.
Ad intervenire in diretta anche Marta, la figlia di Clara: “Continuerò finché non trovo il corpo di mamma – ha dichiarato – sono sempre più convinta che mamma non c’è più, qualcuno me l’ha uccisa. Non saprei chi può aver fatto del male, non ho persone da giudicare, ma mamma era una persona forte e non si sarebbe mai suicidata, lo tolgo proprio il fattore del suicidio”. E ancora: “L’ho sempre vista con persone marocchine extracomunitarie, gente buona, le volevano tutti bene e non mi dava alcun pensiero. Ha sempre vissuto con mio figlio, io purtroppo ho dovuto trasferirmi in un altro paese perché mi ero fatta un’altra famiglia, però ogni tanto sentivo mamma anche per telefono”.
I litigi in famiglia.
Relativamente ai dissidi familiari che compaiono nella denuncia di scomparsa, ha spiegato: “I litigi c’erano quasi sempre perché mamma voleva che le cose andassero un po’ meglio. Mio figlio non lavora purtroppo, mamma si arrabbiava perché doveva dare lei il sussidio per andare avanti in famiglia. Poi ecco c’era anche la compagna di mio figlio che lavora ma saltuariamente. La casa era proprietà di mamma. Se per una bolletta non pagata è venuta fuori questa litigata grossa non riesco a capirne più niente ormai”.
“Ho saputo poi dove hanno messo mamma: aveva una cameretta dove mangiava, addirittura non mangiava neanche con loro – ha concluso -. Non mi aveva mai detto nulla, sapevo che portavano i pasti a casa, ed ero tranquilla. Con mio figlio ho parlato ma è molto difficile, non riesco troppo: ha una sua mentalità, un brutto carattere che offende e bestemmia e a me quelle cose non piacciono, già sto male per la scomparsa di mamma”.
