Scuola: inizia il salasso di settembre per le famiglie venete

Ritorno a scuola 2025: in Veneto la spesa per libri e corredo è da capogiro.

A Verona, come in tutto il Veneto, si torna a scuola, ma dietro l’angolo si nasconde la stangata di settembre: spesa di libri e materiale scolastico fino a 700 euro. La Regione corre ai ripari con il “buono libri”.

Il ritorno tra i banchi rischia di diventare un salasso per migliaia di famiglie venete. Tra libri, quaderni, zaini e accessori, la spesa per l’avvio dell’anno scolastico 2025/2026 può superare i 700 euro a studente. Una cifra che pesa soprattutto su chi ha più figli e che, a Verona come nel resto del Veneto, sta facendo emergere un malcontento diffuso.

A certificare l’allarme sono i numeri raccolti dalle associazioni dei consumatori: oltre al costo dei testi scolastici, ormai spesso non riutilizzabili per le continue nuove edizioni, si aggiunge il corredo scolastico, con zaini e astucci che, se griffati, possono arrivare a cifre record.

Il “buono libri” della Regione Veneto.

Per alleggerire l’impatto sui bilanci familiari, la Regione Veneto ha confermato anche quest’anno il “buono libri”, un contributo che varia da 150 a 200 euro per gli studenti appartenenti a famiglie con Isee fino a 15.748 euro. Complessivamente, il fondo regionale mette a disposizione circa 6 milioni di euro, da destinare alle famiglie più fragili.

“Un aiuto concreto – spiegano dagli uffici regionali – ma che da solo non basta a compensare l’aumento generalizzato dei costi, che rende ogni anno più difficile il diritto allo studio”.

Un problema nazionale

Il tema, però, va oltre i confini del Veneto. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha stanziato 136 milioni di euro per le Regioni, destinati alla fornitura gratuita o semigratuita dei testi scolastici, e annuncia l’intenzione di introdurre nuove detrazioni fiscali nella prossima legge di bilancio. Intanto, l’Antitrust ha acceso i riflettori sul mercato dei libri di scuola, sospettato di funzionare come un sistema chiuso: aggiornamenti minimi che obbligano a nuove edizioni, poca concorrenza e possibilità di risparmio ridotte al minimo.

Verona e il Veneto tra i territori più esposti.

In Veneto, dove il limite Isee per accedere al contributo è tra i più restrittivi d’Italia, molte famiglie della cosiddetta “fascia intermedia” restano escluse dai bonus pur trovandosi in difficoltà a sostenere la spesa. Una differenza che emerge chiaramente se confrontata con altre Regioni: in Lombardia, ad esempio, la Dote Scuola arriva a coprire famiglie con redditi fino a 40mila euro, in Piemonte fino a 26mila.