Rotonda arcobaleno a Verona, multa a un attivista lgbtqia+: “Ci autodenunciamo”

Verona, multa a un attivista del Circolo Pink per la rotonda “arcobaleno” a Quinzano.

Verona, multa all’attivista lgbtqia+ per la rotonda arcobaleno e la Rete protesta: “Provvedimento politico”. Un verbale da 58,95 euro e l’obbligo di riportare tutto com’era: è questo l’esito della contestazione ricevuta da Giovanni Zardini, attivista del Circolo Pink e della Rete Verona Rainbow, a seguito dell’iniziativa “Rainbow Street” organizzata lo scorso luglio a Quinzano.

L’episodio risale al 3 luglio, durante il festival Paratod@s in via Villa 25. In quella occasione, al posto di un camminamento arcobaleno previsto inizialmente, i partecipanti avevano colorato con vernici lavabili il cordolo di una rotonda. Secondo i promotori, l’azione si era svolta in maniera “pacifica e condivisa”, con il coinvolgimento di cittadini di diverse età, inclusa una madre con bambini.

Il verbale, emesso dalla Direzione Polizia Locale e Protezione Civile del Comune di Verona e ritirato da Zardini il 22 agosto, qualifica l’intervento come “danneggiamento opere stradali”. La decisione, però, non è stata accolta in modo unanime. All’interno della Rete Verona Rainbow prevale lo stupore per il fatto che la sanzione sia stata indirizzata a un singolo attivista, nonostante l’iniziativa fosse collettiva.

Gli organizzatori interpretano il provvedimento come una “scelta dal forte valore politico“, una lettura che il Comune respinge. Da Palazzo Barbieri viene infatti spiegato che la polizia locale si è mossa “a seguito di segnalazioni dei cittadini” e che l’intervento si è limitato all’applicazione delle norme del Codice della Strada. L’amministrazione aggiunge di “non avere alcun atteggiamento discriminatorio verso le rivendicazioni della comunità lgbtqia+”, ricordando le “iniziative realizzate negli ultimi anni in collaborazione con realtà associative del territorio”.

Il post sui social.

E’ arrivata la sanzione per aver colorato la rotonda di Via Santini, per qualcuno è imbrattamento, per altri solo abbellimento di un rotonda scrostrata e rovinata. Una rotonda colorata con pittura lavabile che alla prima pioggia sarebbe andata via. Una rotonda che a seguito della nostra azione è stata dipinta di giallo, messa a nuovo, nemmeno un grazie per aver contribuito a metterla a nuovo. La sanzione è arrivata solo a Gianni, ma l’opera è di tutti e tutte noi e ci autodenunciamo: il 3 luglio ci abbiamo messo la faccia e i corpi, oggi ci mettiamo nomi e cognomi“.