Verona investe sul suo tesoro Unesco: parte un maxi piano di restauri

Verona stanzia 550mila euro per il restauro e la messa in sicurezza di forti e mura per il “compleanno” Unesco.

Un compleanno speciale si festeggia con un maxi restauro: nel 25esimo anniversario dal riconoscimento Unesco, Verona decide di prendersi cura della Cinta Magistrale. Ovvero dei forti e delle mura che raccontano secoli di storia e difese militari.

La Giunta comunale ha approvato un’integrazione di 310 mila euro da destinare a interventi urgenti di restauro e messa in sicurezza. Risorse che si sommano ai 240mila euro già messi a bilancio, portando a 550mila euro la cifra totale: uno degli stanziamenti più consistenti degli ultimi quindici anni per la conservazione dei beni monumentali cittadini.

Dai bastioni alle porte storiche, un cantiere diffuso.

Il piano di lavori, inserito nel Programma triennale 2025-2027, toccherà numerosi luoghi simbolo delle fortificazioni scaligere: Porta Nuova, Forte Azzano, i fornici di viale Università, ma anche tratti di mura meno noti ma altrettanto fragili, come quelli di via Ippolito Nievo, via Castel San Felice, Salita San Sepolcro e via Barana.

I problemi non mancano: infiltrazioni, distacchi di mattoni e lapidi, crolli parziali e cedimenti che mettono a rischio non solo un patrimonio millenario, ma anche la sicurezza di chi passa o abita nelle vicinanze. Tra i casi più critici, Porta Nuova soffre per infiltrazioni e accessi insicuri, Forte Azzano ha visto crollare parte del muro d’ingresso, mentre lungo via Castel San Felice mattoni caduti hanno danneggiato un’auto in transito.

Una promessa di cura per il futuro.

Barbara Bissoli, vicesindaca e assessora ai beni monumentali, non usa mezzi termini: “Questo patrimonio straordinario è stato troppo a lungo trascurato. Oggi Verona compie un passo concreto, investendo risorse significative per tutelare mura, bastioni e forti che rendono la nostra città unica nel mondo. Non possiamo permettere che il titolo Unesco resti solo una targa: deve tradursi in interventi reali, visibili, duraturi”.

In alcuni casi, come per Porta Organa, le indagini preliminari sono già concluse e pronte per ottenere il via libera dalla Soprintendenza. Nel frattempo, in aree come viale Colombo, vicino ai campi da calcio, si procede con transenne e mantovane parasassi per evitare incidenti.

Un’eredità che parla al domani.

Verona fu iscritta nel Patrimonio Mondiale nel 2000 proprio per la sua struttura urbana e le sue fortificazioni, considerate tra le meglio conservate d’Europa. E così, tra cantieri, restauri e messa in sicurezza, la città fortificata prova a riscrivere la sua storia di mura imponenti e fossati, restituendo a cittadini e visitatori angoli preziosi troppo spesso dimenticati.