Turismo e accessibilità: parte a Verona il ciclo di incontri per cambiare la cultura dell’accoglienza
Verona diventa un punto di riferimento per un turismo aperto a tutti: parte in città un percorso formativo dedicato al tema dell’accessibilità. Questo è rivolto a operatori, professionisti, imprese del territorio e cittadini interessati, nel quadro del progetto regionale “Turismo Sociale e Inclusivo nel Veneto”, finanziato con il Fondo ministeriale per il Turismo Accessibile.
L’iniziativa è promossa da Aulss 9 Scaligera, in collaborazione con Regione del Veneto – Direzione Servizi Sociali e Direzione Turismo e Marketing Territoriale – con l’obiettivo di diffondere una nuova cultura della progettazione inclusiva, capace di valorizzare il territorio e garantire a tutti la possibilità di fruire di spazi, servizi e prodotti turistici senza barriere.
“L’accessibilità non è solo un dovere, ma un’opportunità di crescita per tutta la comunità,” sottolineano i promotori del progetto.
Quattro incontri per quattro tipi di disabilità.
A Verona, i seminari si terranno nel mese di novembre 2025, dalle 14 alle 18, nella Sala Artigianato e Agricoltura della Camera di Commercio. L’ultimo appuntamento si svolgerà online per permettere la massima partecipazione.
Calendario degli incontri.
Martedì 4 novembre – Disabilità uditiva.
Martedì 11 novembre – Disabilità motoria.
Martedì 18 novembre – Disabilità cognitiva.
Martedì 25 novembre – Disabilità visiva (online).
Ogni incontro sarà dedicato a una diversa tipologia di disabilità, offrendo strumenti pratici e spunti di riflessione per progettare e gestire servizi realmente accessibili, sia per il settore pubblico sia per quello privato.
Accessibilità come leva per un territorio più forte.
L’obiettivo non è solo formativo: l’iniziativa punta a rafforzare la competitività turistica di Verona e del Veneto, migliorando l’accoglienza e la fruibilità per persone con differenti abilità.
La partecipazione è gratuita e aperta a tutti: operatori turistici, professionisti, enti locali, imprese e cittadini interessati. Perché — come recita il claim del progetto — “dove accede una persona con bisogni speciali, accedono tutti”.
