L’università di Verona comunica di aver “avviato nuove verifiche” sul casi di Riccardo Nocini, figlio dell’ex rettore dell’Ateneo.
L’università di Verona farà nuove verifiche sul caso di Riccardo Nocini, il figlio dell’ex rettore Pier Francesco Nocini, nominato professore ordinario a soli 33 anni, dopo aver partecipato a un concorso come unico candidato. E’ lo stesso ateneo veronese a comunicarlo con una nota: “In continuità con quanto comunicato nella nota stampa del 19 dicembre, l’università di Verona continua ad affrontare con senso di responsabilità istituzionale il dibattito sul concorso per la chiamata da parte del dipartimento di Scienze chirurgiche, odontostomatologiche e materno-infantili del dottor Riccardo Nocini a professore ordinario nel settore di Otorinolaringoiatria, Audiologia e Foniatria“.
“L’Ateneo – continua la nota – su impulso della Rettrice ha avviato ulteriori verifiche oltre a quelle formali e amministrative perché ha ben chiara l’importanza di procedure che siano fondate su buone pratiche e sulla tutela della reputazione della comunità accademica. Sta, inoltre, già collaborando a un’indagine esplorativa della Procura della Repubblica di Verona su cui vige il massimo riserbo”.
“Qualora dovessero emergere nuovi elementi, l’Ateneo ne darà tempestiva comunicazione agli organi di informazione, affinché la posizione dell’Università di Verona continui a essere chiara e trasparente. Come precedentemente dichiarato abbiamo già condiviso tempestivamente la documentazione con chi l’ha richiesta con le modalità corrette“.
“L’università di Verona – conclude la nota – affronta anche questo passaggio forte del valore della propria storia, della reputazione costruita nel tempo e delle eccellenze scientifiche e formative che rappresentano un patrimonio da tutelare con determinazione e orgoglio per il nostro territorio”.
