Quantità di PM10 nell’atmosfera: come conoscerne le previsioni in Veneto

Il PM10 è uno degli inquinanti atmosferici più noti e temuti, è dunque fondamentale tenere sempre sotto controllo le relative quantità e, nel caso in cui siano eccessive, intraprendere da subito delle azioni mirate.

Arpav, Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto, mette a disposizione sul proprio sito Internet ufficiale un utile strumento che consente di conoscere le previsioni di breve periodo delle concentrazioni medie giornaliere di PM10 nell’intero Veneto.

Lo strumento, visionabile a questo link, copre graficamente tutto il territorio regionale e offre una consultazione molto semplice; affinché i relativi dati risultino significativi, tuttavia, è utile conoscere quali sono le soglie limite previste per questo tipo di inquinante.

In quest’articolo lo andremo a scoprire, non prima di aver fatto alcune utili premesse.

Cos’è il PM10 e perché può essere pericoloso per la salute

Il PM10 rientra nella categoria delle cosiddette polveri sottili, particelle dalle dimensioni estremamente piccole, in grado dunque di fluttuare nell’aria senza difficoltà, le quali possono rivelarsi molto nocive per la salute.

Per via della loro grandezza esigua, infatti, queste particelle possono introdursi nell’organismo tramite inalazione, e nel caso in cui l’esposizione sia significativa, sia in termini di quantità che di tempo, si possono sviluppare problematiche di vario tipo.

Si spazia da quelle meno rilevanti, come disturbi respiratori lievi e temporanei, fino a vere e proprie patologie tumorali; è evidente, dunque, perché le quantità di PM10 debbano essere tenute sempre sotto controllo.

Il PM10, è utile sottolinearlo, non è la sola tipologia di polvere sottile: esso deve la sua denominazione al fatto che le relative particelle hanno un diametro inferiore o uguale a 10 μm (simbolo con cui sono indicati i micrometri), ed esiste anche il PM2.5, costituito appunto da particelle ancora più piccole e, di conseguenza, potenzialmente più pericolose.

Le soglie limite di PM10 da rispettare nel territorio dell’Unione

Rilevare le quantità di PM10 presenti nell’atmosfera è un’operazione che, in Italia, spetta ad apposite agenzie regionali, Arpav è appunto quella operativa in Veneto, e viene eseguita tramite delle apposite stazioni installate in punti strategici del territorio.

La presenza di PM10 nell’atmosfera tocca da vicino tutti i cittadini, ma va detto che tali minuscole particelle possono costituire anche un inquinante a carattere locale, ad esempio in ambienti di lavoro in cui si effettuano operazioni che comportano una produzione di polveri sottili.

In contesti simili, chiaramente, è indispensabile che i lavoratori siano protetti a norma di legge, anzi con un’accortezza ancora maggiore rispetto a quanto stabilito dalle normative vigenti: è fondamentale, ad esempio, l’utilizzo di strumenti professionali di aspirazione delle polveri sottili, come quelli visionabili nel sito depureco.com, oppure il ricorso a DPI specifici per la protezione delle vie aeree.

L’Unione Europea stabilisce, per il PM10, una duplice soglia limite: anzitutto, non deve essere superato il limite annuale di 40 µg/m³, il quale è, sostanzialmente, una media annuale delle rilevazioni effettuate dalle stazioni, vi è poi un’altra soglia da considerare, ovvero 50 µg/m³, la quale non può essere superata per più di 35 giorni nell’arco di un anno.

Lo strumento messo a disposizione da Arpav si focalizza proprio su quest’ultimo dato, denominato “valore limite giornaliero”.

È interessante sottolineare che l’Unione Europea ha già reso noto che, nei prossimi anni, saranno introdotti dei limiti più ridotti, di conseguenza tutti i Paesi che vi fanno parte, Italia compresa, dovranno essere ancora più rigorosi nell’evitare sforamenti.

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