Soave quadruplica: inaugurata la nuova biblioteca al Mulino, 400 mq e oltre 50 posti in aula studio.
È stata inaugurata a Soave, sabato 8 novembre, la nuova biblioteca civica, che trasloca in una sede storica e strategica: l’edificio del “Mulino”. Questo è affacciato sul fiume Tramigna e si trova all’interno del parco giochi del capoluogo.
La nuova struttura è quattro volte più grande rispetto alla precedente sede di via Castello Scaligero, passando da poco meno di 100 metri quadri agli oltre 400.
Il rinnovamento non è solo una questione di spazio, ma di servizi. Come ha evidenziato il sindaco Matteo Pressi, la nuova sede è “più moderna, funzionale, sicura e soprattutto quattro volte più grande di quella precedente”. L’ampliamento permette di superare i limiti passati, non dovendo “più limitare per ragioni di spazio alla sola attività di prestito dei volumi“.
Il Mulino ospita ora l’intero patrimonio librario comunale, prima in gran parte conservato nei magazzini, in sale dedicate e suddivise per tipologia.
Le novità.
- La ricollocazione del Museo del Gioco.
- Spazi specifici per l’infanzia, con arredi a misura di bambino.
- Angoli allestiti per la lettura e il relax all’interno della sezione narrativa.
- Una sala per la consultazione di testi scientifici e altre tipologie.
- Un’ampia aula studio con oltre 50 posti a sedere, una postazione dedicata alla lettura dei quotidiani, e un’area a lungo richiesta dagli studenti universitari e delle scuole superiori di Soave.
Centro intergenerazionale finanziato dall’Europa.
La spesa maggiore è stata dedicata all’acquisto dei nuovi arredi certificati, sostenuta da un contributo dell’Unione Europea di circa 70 mila euro, vinto dall’Amministrazione comunale poco prima dell’estate.
Significativa è anche la scelta della collocazione, esattamente al centro del parco giochi. Secondo il sindaco Pressi, questa posizione “valorizza entrambi gli spazi pubblici“, favorendo lo scambio intergenerazionale e permettendo a genitori e nonni di accedere alla biblioteca mentre i bambini giocano.
La struttura si candida a diventare un vero centro culturale, dove gli spazi adeguati permetteranno di organizzare attività per tutte le età: dai laboratori didattici esterni (utili nei mesi primaverili) al gioco per i più piccoli, dai corsi di alfabetizzazione digitale per gli anziani alle presentazioni di libri e incontri con l’autore.
