Nozze di Jeff Bezos, Soave ci prova: “Macchè Venezia, vieni qui a sposarti”

Il sindaco di Soave Matteo Pressi scrive al boss di Amazon Jeff Bezos: “Vieni a sposarti qui, nel borgo più bello d’Italia”.

Altro che nozze a Venezia, dove non ti vogliono, vieni a sposarti nel borgo più bello d’Italia, a Soave: è questo, in sintesi, l’invito che il sindaco di Soave Matteo Pressi rivolge al boss di Amazon Jeff Bezos. Come a dire: a Venezia non ti vogliono, qui ti accogliamo a braccia aperte.

“Ho scritto alla direzione generale di Amazon Italia – racconta Pressi – pregando di far arrivare la mia lettera al proprietario dell’azienda, la nostra disponibilità ad ospitare le sue nozze. Venezia è unica, ma anche sposarsi nel borgo più bello d’Italia non sarebbe poi così male”. 

Le nozze di Jeff Bezos a Soave: una proposta che, in controluce, assicura Pressi, rivelerebbe tutti i vantaggi derivanti dal fatto di ospitare un evento con una copertura mediatica internazionale. 

“Il mercato del turismo americano in Italia, è tra i più interessanti in assoluto. Infatti, i turisti d’oltre oceano hanno un tasso di permanenza nel nostro Paese, in termini di durata del soggiorno, molto alto, lontano quindi dalle logiche del turismo mordi e fuggi, e soprattutto profili di spesa molto elevati. Pensare di farci conoscere ancora di più dai turisti americani, e quindi consolidare la nostra presenza su questo mercato, spendendo zero, sarebbe eccezionale. Pensate al ritorno pubblicitario che un evento simile genera per il territorio che lo ospita, e soprattutto pensate a quanti milioni di dollari costerebbe organizzare a tavolino una simile campagna promozionale, che invece è gratis”, evidenzia Pressi. 

Insomma, ciò che per alcuni è un problema, per altri diventerebbe una grande opportunità di crescita e sviluppo. 

“Magari fosse capitato a noi”.

E sulla possibilità che la sua proposta si traduca in realtà, il sindaco di Soave con un un certo realismo, ammette: “E’ evidente che le nozze sono già completamente organizzate, ma la mia offerta di celebrarle a Soave, oltre al noto proverbio “mai dire mai”, si rifà anche alla necessità di comunicare all’estero il fatto che la nostra è una terra ospitale e che le proteste di alcuni non rappresentano l’atteggiamento generale del Veneto e delle sue località turistiche. La nostra è la prima regione turistica d’Italia e questo comparto ogni anno dà opportunità di lavoro per centinaia di migliaia di persone, oltre a sostenere gli sforzi di tanti bravi imprenditori. Insomma, magari fosse capitata a noi questa. O forse qualcosa può succedere”.

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