Quasi la metà dei veronesi non andrà in vacanza: pesano inflazione e calo del potere d’acquisto

Indagine di Confcommercio e Unioncamere del Veneto: solo il 58% dei veronesi prevede di andare in vacanza, la media regionale è del 64%.

L’estate 2025 si preannuncia stabile, ma senza slanci nei consumi: 2 veneti su 3 (64%) andranno in vacanza, percentuale che però scende al 58% a Verona. È quanto emerge dall’indagine congiunta di Confcommercio Veneto e Unioncamere Veneto, condotta su un campione di 600 residenti, i cui dati si riflettono anche sul territorio veronese. Rispetto al 2024, si segnala un lieve calo nella propensione alla spesa, pur con alcuni segnali di tenuta e dinamiche interessanti, soprattutto sul fronte turistico e commerciale.

Spesa media: Verona segue la linea regionale.

La spesa media pro capite in Veneto – e dunque anche a Verona – si concentra su:

  • 762 euro per eventi enogastronomici, ristorazione e sagre (+3% rispetto al 2024),
  • 434 euro per abbigliamento, calzature e accessori,
  • 203 euro per viaggi e vacanze.

In calo invece l’interesse per l’elettronica, con una diminuzione negli acquisti di smartphone, computer e altri dispositivi tecnologici.

Saldi estivi al via il 5 luglio: Verona punta sulla qualità.

Con l’avvio dei saldi estivi il 5 luglio, i consumatori veronesi confermano un comportamento prudente:

  • 228 euro a persona per vestiti (stabile rispetto al 2024),
  • 182 euro per le scarpe (in leggera flessione),
  • 168 euro per borse e accessori (decisamente in calo).

Il 64% dei consumatori dichiara di spendere come l’anno scorso, l’8% prevede un aumento e il 28% un calo. Anche a Verona cresce la tendenza a valutare la qualità dei prodotti (60%), piuttosto che limitarsi a cercare il prezzo più basso (40%).

Acquisti: ritorno nei centri storici.

Due veronesi su tre faranno shopping in periferia, ma cresce sensibilmente la quota di chi sceglierà i centri storici (+6%), un segnale positivo per la rete commerciale del centro città. Rilevante anche il dato sull’età: i giovani tra i 18 e i 29 anni, con un +12% rispetto al 2024, preferiscono il negozio fisico all’online. In generale, i negozi tradizionali (69%) restano largamente preferiti rispetto all’e-commerce (31%).

Inflazione: la vera zavorra.

Anche a Verona l’inflazione continua a pesare: l’84% degli intervistati segnala preoccupazione per il calo del potere d’acquisto, con un aumento di 1 punto percentuale rispetto al 2024. Secondo il presidente di Confcommercio Veneto Patrizio Bertin, “la gente, soprattutto il ceto medio, ha meno soldi da spendere e si concentra su promozioni e acquisti utili”.

Vacanze: Verona punto di partenza (e di arrivo).

Il 64% dei veneti andrà in ferie. Tra questi:

  • 31% resterà in Veneto, anche in destinazioni locali come il Lago di Garda e le zone collinari veronesi;
  • 60% sceglierà altre regioni italiane;
  • 34% viaggerà all’estero.

Cresce la preferenza per il mare (+3%), seguito dalla montagna (32%), dai laghi (11%) e dalle città d’arte (9%, in calo del 5%). Verona, tradizionale destinazione turistica, risente del calo nel segmento arte-cultura, ma continua ad attrarre per brevi soggiorni e turismo enogastronomico.

Alloggi e prenotazioni: più appartamenti, meno B&B.

In crescita gli affitti turistici (+7%) e gli hotel (+4%), mentre scendono leggermente i B&B, ostelli e case di parenti/amici. Si registra anche un lieve calo nella prenotazione online (69%, -4%), con un piccolo ritorno alle agenzie di viaggio tradizionali (+2%).

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