Inaugurata all’ospedale di Negrar una rivoluzionaria Tac per la diagnosi delle malattie cardio-vascolari. E non solo.
All’ospedale di Negrar una Tac rivoluzionaria per la diagnosi delle malattie cardio-vascolari. L’Ircss Sacro Cuore Don Calabria adotta la più avanzata e recente evoluzione tecnologica applicata alla Tomografia Computerizzata – TC o conosciuta più comunemente come TAC – le cui caratteristiche rivoluzioneranno lo studio diagnostico, in particolare del sistema cardiovascolare, ma anche di altri distretti corporei.
In occasione della festa patronale del Sacro Cuore di Gesù, questa mattina, venerdì 27, all’ospedale di Negrar si è svolta la benedizione inaugurale della nuova TC Naeotom Alpha.Pro, uno dei modelli più avanzati di tomografo dotato di tecnologia “photon counting”: letteralmente a “conta fotonica”.
Prima del “taglio del nastro”, il vescovo di Verona, Domenico Pompili, ha presieduto la messa nei giardini interni dell’ospedale. Erano presenti oltre a tutta la direzione dell’ospedale con il presidente fr. Gedovar Nazzari, la vicepresidente della Regione Veneto, Elisa De Berti, il prefetto di Verona, Demetrio Martino, il sindaco di Negrar, Fausto Rossignoli la direttrice generale e quella sanitaria dell’Ulss 9, rispettivamente Patrizia Benini e Denise Signorelli.
“Svolta tecnologica”.
“La photon counting è una tecnologia in grado di superare la gran parte dei limiti storici della TC nello studio radiologico del cuore, tanto che anche nei casi più complessi può essere una valida alternativa alla coronarografia diagnostica, procedura invasiva e non priva di rischi – ha spiegato Giovanni Foti, direttore della Diagnostica per immagini dell’Ircss di Negrar -. Avvantaggiandosi di una risoluzione spaziale in media 3-4 volte superiore ai più comuni tomografi e di un efficiente utilizzo delle radiazioni, può essere impiegata anche per la diagnosi accurata di numerose patologie, dalle malattie neuro-vascolari, a quelle osteoarticolari, polmonari ed oncologiche”.
Il vero punto di svolta della tecnologia photon counting, rispetto alle TC precedenti, è nel funzionamento del detettore, il pannello che raccoglie i raggi X attenuati dal passaggio attraverso il corpo del paziente. Tale dispositivo è a “conta fotonica”, esso infatti non si limita a contare i fotoni (particella elementare dei raggi X) che arrivano al detettore, ma ne misura anche ogni singola energia). Questo in presenza di un’elevata risoluzione temporale (produce immagini ogni 66 millisecondi) e con un’esposizione a basse dosi di radiazioni.
Come funziona.
“Tali caratteristiche ci permettono di ottenere da una parte immagini che rilevano anche il più piccolo dettaglio, fino a 100 micron (Ultra High Definition). E dall’altra, l’eliminazione degli artefatti, cioè quegli elementi che spesso compromettono la qualità diagnostica delle immagini dei vasi coronarici fornite dalle TC di precedente generazione”, ha illustrato Carmelo Cicciò, medico radiologo esperto in radiologia cardio-vascolare.

“Con la TC photon counting, invece, disponendo di immagini ad altissima definizione e ‘pulite’ da artefatti, possiamo raccogliere informazioni sulla composizione della placca aterosclerotica, che ne determina la stabilità, e quantificare con maggiore accuratezza il grado di restringimento del vaso, le cosiddette stenosi. Questo anche in pazienti con “alto rischio” di patologia coronarica o con patologia coronarica complessa già nota o già trattata con angioplastica – sottolinea Cicciò -. Sono tutte informazioni, di cui prima non potevamo disporre in maniera così accurata, importanti per orientare il cardiologo a una gestione personalizzata del paziente, limitando la coronarografia, procedura invasiva e non priva di rischi, ai casi in cui la stenosi necessita di essere trattata, avviando gli altri a una terapia farmacologica”.
