Maria Luisa Ramponi, accusata di strage insieme ai fratelli Franco e Dino, davanti al gip si avvale della facoltà di non rispondere.
È durata solo pochi minuti l’udienza di convalida dell’arresto di Maria Luisa Ramponi, la 59enne accusata insieme ai fratelli Franco e Dino della strage in cui, il 14 ottobre scorso a Castel d’Azzano tre carabinieri persero la vita nell’esplosione del casolare di famiglia. La donna, interrogata questa mattina nel carcere di Montorio davanti alla gip di Verona si è avvalsa della facoltà di non rispondere.
Il suo avvocato, come riporta Ansa, ha spiegato che la sua assistita è ancora profondamente provata e necessita di cure, dopo il recente trasferimento dall’ospedale al carcere. Secondo l’accusa, sarebbe stata proprio Ramponi ad azionare la miccia che ha innescato l’esplosione delle bombole di gas, mentre i carabinieri stavano per effettuare una perquisizione.
Gli stessi reati, ovvero strage, detenzione di materiale esplodente e resistenza a pubblico ufficiale, sono contestati oltre che a Maria Luisa Ramponi anche ai fratelli Franco e Dino, 65 e 63 anni. I due non sarebbero stati presenti al momento della deflagrazione, ma per gli inquirenti avrebbero partecipato alla pianificazione del gesto senza fare nulla per impedirlo. Detenuti dal 14 ottobre, hanno già visto respinto il ricorso presentato al Tribunale del Riesame di Venezia.
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