Il femminicidio di Castelnuovo, la drammatica testimonianza della sorella di Jessica: “Lui la voleva cancellare, l’ha isolata da tutti”.
Sarà l’autopsia, disposta dalla Procura di Verona, a stabilire con precisione quante coltellate abbiano raggiunto Jessica Stappazzollo Custodio de Lima, la 33enne brasiliana uccisa nel fine settimana a Castelnuovo del Garda. Anche se le prime informazioni filtrate dagli investigatori non lasciavano spazi a dubbi: quelle coltellate erano state “smisurate”.
L’incarico per l’esame autoptico, che dovrà anche determinare l’orario del decesso, è stato conferito ieri. Ma già trapela che i fendenti inferti dal compagno, Douglas Reis Pedroso, avrebbero colpito la donna al torace, al collo e soprattutto al volto.
Il drammatico racconto della sorella.
Intanto è la sorella di Jessica a svelare nuovi e drammatici dettagli. Il suo nome è Laiza, ed è stata ospite di numerosi programmi tv, raccontando le violenze a cui Jessica era stata sottoposta. In un’intervista a Dentro la notizia su Canale 5, Laiza ha ricordato un episodio risalente alle festività natalizie: “Aveva bevuto e si era drogato. L’ha chiusa in bagno, picchiandola e sbattendole la testa contro il marmo”. Un racconto drammatico, quello della sorella: “L’ha manipolata, minacciava di far del male a noi se lei non lo assecondava. L’aveva isolata da tutti: dagli amici, dalla famiglia”.
Durante la trasmissione, la sorella ha tracciato un ritratto della vittima: “Jessica era una persona buona, sempre disponibile e instancabile nel lavoro. Non si lamentava mai. Era il mio punto di riferimento. È ingiusto che tutto questo sia successo”.
Un calvario vissuto da entrambe.
E ha poi aggiunto dettagli sul calvario vissuto da entrambe per mano dello stesso uomo. Rivelando di essere stata a sua volta vittima delle violenze di Douglas. “Era il 28 dicembre. Lui aveva bevuto e si era drogato. Ha iniziato a bussare furiosamente alla porta, voleva togliermi la felpa, cercava di aggredirmi. Il mio ragazzo è intervenuto e l’ha fermato, permettendomi di scappare. Jessica è rimasta lì con lui. Lei non ha mai avuto la forza di denunciarlo davvero”, ha spiegato la sorella.
Durante Ore 14 su Rai 2 sono stati mostrati alcuni messaggi su WhatsApp tra i due, che documentano la tossicità della relazione. “Sono tutta ferita per colpa tua, non riesco a deglutire, sono piena di ematomi”, scriveva Jessica.
Il momento di riflessione a Castelnuovo.
Intanto, Castelnuovo del Garda si prepara a ricordare Jessica. L’amministrazione comunale ha organizzato per stasera alle 19.30, davanti al municipio, un momento di riflessione e raccoglimento in memoria della giovane “barbaramente uccisa dal compagno”.
- Jessica uccisa dal compagno con “smisurate” coltellate. Lui aveva il braccialetto elettronico, ma se l’era tolto.
- Un passato di aggressioni e denunce: Pedroso aveva violentato la sorella della vittima.
- La tragica fine di Jessica, morta 24 ore prima del ritrovamento. E quelle richieste di aiuto inascoltate.
- Il braccialetto elettronico disattivato e l’allarme ignorato: così è morta Jessica.

