Per la tragica esplosione di Castel d’Azzano i fratelli Ramponi accusati di strage. Venerdì il funerale dei tre carabinieri uccisi.
È strage l’ipotesi di reato formulata dal procuratore della Repubblica di Verona, Raffaele Tito, nei confronti dei tre fratelli Ramponi, ritenuti responsabili dell’esplosione che, nella mattinata di martedì 14 ottobre, ha provocato la morte di tre carabinieri a Castel d’Azzano.
Si terrà con ogni probabilità domani, giovedì 16, davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Verona, l’interrogatorio di garanzia per i fratelli Franco, Dino e Maria Luisa Ramponi, accusati del tragico episodio. Al fascicolo con gli elementi d’indagine raccolti finora si aggiungeranno gli esiti dell’autopsia, che sarà conferita nel tardo pomeriggio ed eseguita nella giornata di domani.
Mentre Franco e Dino Ramponi sono in condizioni tali da poter comparire in tribunale, Maria Luisa rimane ricoverata in gravi condizioni all’ospedale, ancora intubata. Per lei, l’audizione potrebbe essere rinviata.
- Il boato nel cuore della notte, la tragica fine di tre carabinieri, i fratelli arrestati: cronaca di una follia.
- La tragedia di Castel d’Azzano: chi erano i tre carabinieri caduti in servizio.
- A Padova i funerali dei tre carabinieri, fissata la data: sarà lutto nazionale.
- Bollettino feriti: due carabinieri in terapia intensiva, intubata la Ramponi.
- La strage annunciata: “Facciamo esplodere tutto”.
Secondo quanto emerge dalle prime ricostruzioni, l’esplosione, definita dagli inquirenti una “strage della follia”, avrebbe avuto origine all’interno del casolare di famiglia, dove i tre fratelli vivevano in condizioni di crescente isolamento. Dietro il gesto, ipotizzano gli investigatori, ci sarebbero difficoltà economiche e un recente tracollo legato a debiti che avrebbero innescato un vortice di disperazione culminato nella tragedia.
I funerali.
Intanto, si terranno dopodomani, venerdì 17 ottobre, a Padova, i funerali dei tre carabinieri rimasti uccisi: il brigadiere capo qualifica scelta Valerio Daprà, 56 anni; il carabiniere scelto Davide Bernardello, 36 anni; e il luogotenente Marco Piffari, 56 anni. L’Arma e le comunità locali si preparano a rendere l’ultimo saluto ai militari caduti nel corso del loro servizio.
