Mobilitazione nazionale per Gaza promossa da Cgil e associazioni: sabato 6 settembre a Legnago “Fermiamo la barbarie”.
La Camera del Lavoro Cgil Verona invita a partecipare al presidio per Gaza “Fermiamo la barbarie” indetto assieme a molte associazioni della provincia scaligera a supporto della popolazione palestinese e della Global Sumud Flotilla che si terrà sabato 6 settembre dalle 9 alle 12.00 in piazza Garibaldi a Legnago.
“Con la manifestazione di Verona e in altre decine di città italiane quella di sabato vuole essere una vera e propria mobilitazione nazionale promossa da Cgil e associazioni per dire basta ai massacri, basta alla violazione dei diritti umani e del diritto internazionale ed esprimere il sostegno all’iniziativa umanitaria e nonviolenta promossa dalla Global Sumud Flotilla, partita dal basso, mobilitando singole persone di ogni parte del mondo per rompere l’embargo e l’isolamento della popolazione palestinese di Gaza, assediata ed affamata” spiega Raffaello Fasoli, segretario Cgil Verona.
- Il comune di Verona a fianco della Global Sumud Flotilla: lettera alla Meloni.
- Bimbo arrivato a Verona da Gaza, diagnosticata rara immunodeficienza.
- Dimessa da neuropsichiatria infantile la bimba di 8 anni arrivata da Gaza.
- Digiuno per Gaza, anche a Verona i sanitari scendono in piazza.
“Non possiamo restare in silenzio di fronte alla rioccupazione dei territori, agli sfollamenti forzati, alle uccisioni di civili e al disegno di impedire la nascita dello Stato di Palestina e cancellare la prospettiva di due popoli e due stati”.
“La Cgil sostiene le richieste del sindacato mondiale Csi e della Ces: cessate il fuoco, aiuti umanitari illimitati, liberazione di ostaggi e prigionieri politici, riconoscimento dello Stato di Palestina, stop agli insediamenti e alla vendita di armi. Chiediamo agli Stati democratici di fermare questa barbarie con azioni concrete e invitiamo gli amministratori locali ad unirsi alla manifestazione di sabato fornendo sostegno alle richieste, a partire dal riconoscimento dello Stato di Palestina” conclude.
