Strage di Castel D’Azzano: la Ramponi esce dall’ospedale e va in carcere

Maria Luisa Ramponi dimessa, l’accusata della strage di Castel D’Azzano lascia l’ospedale per Montorio.

Maria Luisa Ramponi, al centro dell’inchiesta sulla strage di Castel D’Azzano del 14 ottobre, è stata dimessa dall’ospedale. La notizia è stata riportata da TGR Veneto. A quanto pare, dopo le prime cure per le ustioni riportate, la Ramponi è stata dichiarata idonea al trasferimento.

Il percorso della donna proseguirà ora dietro le mura della Casa Circondariale di Montorio, dove sarà accolta nell’infermeria del carcere per la gestione continuativa delle sue condizioni mediche. Il suo arrivo a Montorio la riunirà ai fratelli, Dino e Franco, anch’essi detenuti, sebbene in celle separate e con un rigido divieto di comunicazione.

Verso Montorio.

L’ingresso della Ramponi in cella apre un fronte essenziale per la Procura di Verona: la possibilità di procedere con l’interrogatorio della donna, che gli investigatori ritengono essere la figura chiave nell’attivazione dell’ordigno.

Finora, il quadro difensivo dei tre co-indagati si è retto sul silenzio. I fratelli Dino e Franco, già sentiti dai magistrati, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. I loro legali hanno anticipato una strategia mirata a ridimensionare le responsabilità dei due, sottolineando la loro assenza dal casolare al momento dell’esplosione, che costò la vita a tre carabinieri – Marco Piffari, Valerio Daprà e Davide Bernardello – e causò il ferimento di altre ventisette persone. In ogni caso, gli inquirenti sono fiduciosi nella solidità degli elementi probatori raccolti, che includono prove a carico dei fratelli, come le minacce rivolte ai militari, prima della tragedia.

Le accuse.

L’accusa principale per i Ramponi è la strage, un reato aggravato dalla morte dei tre carabinieri in servizio. Contestualmente, il dramma si estende al piano civile: i vicini di casa, le cui proprietà sono state danneggiate dall’esplosione, hanno sporto denuncia per danneggiamento, in vista di possibili richieste di risarcimento.