Confronto sanità in Veneto: Lanzarin e sindacati fanno il punto sulle liste d’attesa.
Sanità veneta, sindacati a confronto con l’assessore Lanzarin: “Liste d’attesa in calo, ma restano nodi aperti“. È stato mercoledì 9 luglio l’incontro tra le organizzazioni sindacali e l’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin per fare il punto su temi centrali come liste d’attesa, sanità territoriale, personale e assistenza a domicilio.
Sul tavolo, diverse questioni spinose: dalle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) alla situazione dei medici di base, fino all’applicazione del nuovo nomenclatore tariffario e agli aggiornamenti sui ticket. Per questi argomenti, però, servirà ancora tempo: “Gli approfondimenti riprenderanno a settembre“, ha spiegato Lanzarin. Un capitolo a parte riguarda la carenza di personale, soprattutto nel settore sanitario e sociosanitario: “Questo tema sarà affrontato in modo specifico insieme ai tecnici competenti”, hanno assicurato dalla Regione.
Intanto, sul fronte degli Ambiti Territoriali Sociali (ATS), è stato il dirigente Spano a fare il punto: “La Regione ha fatto la sua parte, ora tocca ai territori e ai singoli ATS coinvolgere tutti gli stakeholder, compresi i sindacati”, ha sottolineato.
Case e Ospedali di Comunità: a che punto siamo.
Dall’incontro sono emersi anche dati aggiornati sull’attuazione del DM 77, che ridisegna la sanità di prossimità. Secondo quanto riferito, in Veneto sono già operative 62 delle 99 Case di Comunità previste, anche se alcune attività, come il Punto Unico di Accesso, sono ancora in fase di potenziamento: “L’obiettivo è completare tutto entro il 31 dicembre 2026″, hanno ricordato i tecnici regionali.
Per quanto riguarda gli Ospedali di Comunità, su 49 strutture programmate, 43 sono già attive dal 2024, mentre le restanti apriranno entro i termini fissati.
Qualche rallentamento si registra invece sul fronte della telemedicina, “a causa di intoppi burocratici nazionali legati alle procedure di gara, ma la sperimentazione avviata in Veneto sta dando buoni risultati”.
Prosegue anche il percorso per il numero unico 116117: “Dopo la sperimentazione a Bassano, partirà una prima fase in alcune Ulss per poi estendersi a tutta la regione. I contenuti saranno standardizzati e in parte gestiti con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, opportunamente certificata”, hanno spiegato.
Buone notizie anche per l’Assistenza Domiciliare Integrata: “Gli obiettivi sono già stati raggiunti -, ha confermato la Regione -, mentre in otto Ulss sono stati attivati i Servizi di Infermieristica di Famiglia o Comunità e sono partiti i corsi di formazione per il personale”.
Liste d’attesa: dati in miglioramento.
Tema sempre caldo, quello delle liste d’attesa. La Regione ha confermato di essere tra le prime ad aver caricato i propri dati sul nuovo portale nazionale, che monitorerà tempi e priorità di accesso alle cure.
“Tra dicembre 2024 e maggio 2025 le prestazioni urgenti da erogare entro 10 giorni sono azzerate -, ha spiegato l’assessore -. Per quelle da effettuare entro 30 giorni si registra un calo dell’80% (da oltre 10mila a 2.200), mentre per quelle entro 60 giorni la riduzione è del 69%“.
Risultati importanti anche sulle prestazioni di classe D e P: “Dal maggio 2023 ad oggi, in classe D si è passati da 82.811 a 2.201 prestazioni da recuperare, pari a una riduzione del 94%. In classe P il calo è stato del 97%”, si legge nei dati illustrati.
Dermatologia, oculistica e ortopedia restano però i reparti più in difficoltà. Per ridurre le attese, la Regione ha messo sul piatto risorse importanti: 29 milioni di euro spesi nel 2023, 41,5 nel 2024 e 42,3 già stanziati per il 2025.
Formazione e assistenza a domicilio.
Per migliorare la gestione delle prenotazioni è stato avviato un corso per gli operatori CUP e URP, con 61 partecipanti coinvolti. “Presto ci sarà una seconda edizione”, fanno sapere dalla Regione.
Infine, resta aperta la questione legata ai contributi da 400 euro per l’assistenza a domicilio delle persone non autosufficienti: “Abbiamo evidenziato le difficoltà legate ai tempi per ottenere la scheda SVaMA”, hanno riferito i sindacati. Lanzarin si è impegnata a “valutare la possibilità di accettare le richieste anche con integrazione successiva“.
