Coldiretti espugna Bruxelles: migliaia di agricoltori contro i tagli

Bruxelles, l’assedio di Coldiretti: migliaia di agricoltori italiani contro la Von der Leyen.

L’onda gialla Coldiretti, ha travolto il quartiere europeo a Bruxelles: in migliaia contro i tagli della Von der Leyen. Gli agricoltori della Coldiretti (anche di Verona) hanno lasciato le campagne italiane per presidiare le strade di Bruxelles, portando la protesta direttamente sotto le finestre della Commissione UE. Il messaggio è stato durissimo: “Non è questa l’Europa che vogliamo“.

L’assedio pacifico ai tecnocrati.

Provenienti da ogni regione d’Italia, i manifestanti hanno trasformato la capitale belga nel palcoscenico di una denuncia contro quella che definiscono una “deriva autocratica” della presidente Ursula von der Leyen. Al centro dello scontro c’è il piano di riduzione dei fondi della Politica Agricola Comune (Pac): un taglio stimato in 90 miliardi di euro a livello europeo, che per l’Italia significherebbe una perdita secca di 9 miliardi.

Secondo la Coldiretti, queste risorse “verrebbero sottratte al cibo sano per essere dirottate verso la spesa militare. Diciamo no al furto dei fondi degli agricoltori per pagare bombe e carri armati“, ha tuonato il segretario generale Vincenzo Gesmundo, definendo la Commissione ormai “in coma” a causa dell’influenza dei tecnocrati.

Un attacco alla sovranità alimentare.

La protesta mette nel mirino non solo i tagli, ma anche gli accordi commerciali internazionali, come quello con il Mercosur. Gli agricoltori denunciano un paradosso: “Mentre le altre potenze mondiali — dalla Cina agli USA — blindano la propria agricoltura con investimenti massicci, l’Europa sembra voler spalancare le porte a importazioni che non rispettano gli stessi standard di sicurezza e diritti dei lavoratori vigenti in Italia”.

Von der Leyen impedisce di produrre cibo di qualità“, ha dichiarato il presidente Ettore Prandini. “Da un lato l’UE favorisce l’ingresso di prodotti coltivati con pesticidi e sfruttamento, dall’altro massacra le nostre aziende con una burocrazia folle“.

Le richieste: trasparenza e reciprocità.

Sui cartelli esibiti tra la folla si leggeva “Affamate chi vi sfama” e “A Bruxelles si taglia, nei campi si chiude”. La delegazione italiana ha presentato un manifesto programmatico: No al Fondo Unico, la PAC deve mantenere risorse certe e regole distinte. Etichettatura obbligatoria, stop all’inganno sui prodotti esteri “camuffati”; serve l’indicazione chiara del Paese d’origine. Reciprocità, regole uguali per chiunque voglia vendere cibo nel mercato europeo.