L’installazione a Castelvecchio che svela i segreti di Scarpa in chiave digitale

Il progetto ‘In Vacui’ a Castelvecchio, trasforma i disegni di Scarpa in un’esperienza digitale.

A Castelvecchio, l’architettura di Carlo Scarpa rinasce in digitale: dal 28 novembre, il Museo ospita l’installazione temporanea ‘In Vacui’. Questo è il frutto della collaborazione con l’Università di San Marino, che svela i segreti progettuali del maestro attraverso l’archivio digitale.

L’eredità di Carlo Scarpa si confronta con le nuove frontiere della tecnologia digitale e del design fino al 1° marzo 2026. La prima sala della Galleria dei Dipinti ospiterà l’installazione temporanea. “In Vacui – Attraverso la poetica del segno“, è un progetto che offre ai visitatori una prospettiva inedita e interattiva sul metodo progettuale dell’architetto veneziano.

L’iniziativa nasce da una sperimentale collaborazione tra il Comune di Verona – Archivio Carlo Scarpa di Castelvecchio – e l’Università degli Studi della Repubblica di San Marino (Corso di Laurea Magistrale in Interaction & Experience Design). Cinque giovani designer della comunicazione hanno lavorato a fondo sull’immenso archivio scarpiano, sviluppando idee innovative per la sua valorizzazione.

Il segno digitale svela la storia di Cangrande.

Il progetto In Vacui si concentra in particolare sul nodo museografico più rappresentativo: l’allestimento della statua equestre di Cangrande I della Scala, recentemente restaurata.

L’installazione è basata su una lunga tavola obliqua, posizionata sull’antico solaio della sala (trasformato da Scarpa in una panca), che espone una costellazione di dettagli e appunti marginali estrapolati dai disegni originali del maestro.

La vera innovazione risiede nell’interazione: attraverso il proprio dispositivo mobile, i visitatori possono inquadrare questi piccoli schizzi reattivi. Ogni inquadratura non solo svela il contesto del dettaglio, ma rimanda direttamente alla tavola d’origine digitale, rendendo l’esplorazione dell’archivio dinamica e personale.

Un ponte tra passato e futuro.

In Vacui mette in luce il valore dei “segni marginali” di Scarpa, svelando la visione d’insieme del suo progetto museale, ancora oggi un modello di riferimento. Questa iniziativa non solo rappresenta un esempio pratico e filologico dell’utilizzo di tecnologie digitali a supporto dei beni culturali, ma funge anche da porta d’accesso al ricchissimo archivio digitale di Castelvecchio: oltre 4500 disegni consultabili in tempo reale su questo sito. Un patrimonio che attira una media di 15.800 visite annuali, di cui il 42% provenienti dall’estero, a testimonianza dell’interesse globale per l’eccezionale eredità dell’architetto del dopoguerra.