Riti scaramantici per un Capodanno magico a Verona

Tradizioni di Capodanno a Verona, è tempo di riti: cosa fare per un 2026 fortunato.

Anche a Verona il conto alla rovescia per il Capodanno è iniziato, e con lui l’eterna domanda: cosa fare e indossare per un 2026 fortunato. Nella città scaligera, come in tutto il Veneto, le tradizioni popolari si mescolano, creando un mosaico di riti scaramantici che ogni anno vengono rinnovati, magari tra un brindisi e un piatto di lenticchie.

Per i veronesi e non solo, la notte di San Silvestro non è solo festa, ma un vero e proprio crocevia di gesti e abiti “scaramantici” e portafortuna.

L’indumento immancabile: il rosso portafortuna.

Partiamo dall’elemento più iconico e universalmente riconosciuto: l’intimo rosso. A Verona, così come nel resto d’Italia, indossare qualcosa di rosso sotto i vestiti la notte di Capodanno è un must. Il rosso, colore del fuoco e del sangue, è simbolo di buona fortuna, amore e passione. Che sia un capo elegante acquistato nelle boutique di Via Mazzini o un regalo scherzoso, l’importante è che sia rosso fiammante e, secondo la tradizione, nuovo di zecca e gettato via il giorno dopo per massimizzare il suo effetto propiziatorio.

Ricchezza a tavola: lenticchie e uva.

Non c’è cenone di Capodanno, dalla Valpolicella alla Bassa Veronese, che si rispetti senza le immancabili lenticchie. Il loro aspetto, che ricorda piccole monete, è un chiaro richiamo alla ricchezza e all’abbondanza economica per l’anno a venire. Questi legumi rappresentano un augurio di prosperità.

E non dimentichiamo l’uva. Dodici acini, uno per ogni rintocco della mezzanotte, simboleggiano dodici mesi di fortuna e abbondanza. È un gesto semplice ma carico di significato.

Gettare il Vecchio: pulizia e rinnovamento.

Un’altra credenza, forse meno praticata ma ancora viva nella memoria collettiva, è quella di gettare oggetti vecchi dalle finestre. Simbolo di voler lasciarsi alle spalle tutto ciò che è stato negativo nell’anno che si conclude. Sebbene per ragioni di sicurezza non si lancino più mobili dal balcone, il concetto di “fare pulizia” e liberarsi del superfluo rimane forte, magari con una buona pulizia della casa o un “decluttering” digitale. È il modo per dire addio al passato e accogliere il nuovo con braccia aperte.

Il primo passo nel nuovo anno: con chi e dove.

Dopo la mezzanotte, la tradizione vuole che il primo a varcare la soglia di casa nel nuovo anno sia un uomo anziano per portare fortuna, o comunque una persona cara che si spera porti buona novella. A Verona, dopo i festeggiamenti in Piazza Bra o sul Liston, molti amano fare una passeggiata notturna, il primo “passo” nel nuovo anno, magari costeggiando l’Adige illuminato.

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Il bacio sotto il vischio: amore e felicità.

Anche se più legata al Natale, la tradizione del bacio sotto il vischio spesso si prolunga fino a Capodanno. Simbolo di amore, fortuna e protezione, scambiarsi un bacio sotto questo arbusto è un augurio di felicità e unione per la coppia. Un gesto romantico che si sposa perfettamente con l’atmosfera magica della notte più lunga dell’anno.

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