Culle vuote in Veneto e a Verona: il calo delle nascite è drammatico

La crisi demografica morde Verona: nascite giù del 6,4% in Veneto, la città scaligera conta sempre meno bambini.

Verona, culle vuote: in sette mesi nascite giù del 6,4% in Veneto, così anche la città dell’amore per antonomasia, oggi fa i conti con un paradosso amaro. Anche nella città scaligera di bambini, se ne vedono sempre meno. Il calo delle nascite, che investe tutta Italia, tocca anche il Veneto e anche nella provincia di Verona assume contorni sempre più preoccupanti.

Nei primi sette mesi del 2025, come rileva l’Istat, le nascite in Veneto sono diminuite del 6,4% rispetto allo stesso periodo del 2024. Una tendenza che rispecchia quella nazionale, dove si prevede un crollo compreso tra il 6% e l’8% entro fine anno. Se nel 2024 in Italia erano nati circa 370 mila bambini — già un record negativo, in calo del 2,6% rispetto al 2023 — il 2025 rischia di segnare un nuovo minimo storico.

Verona, un futuro sempre più vecchio.

Nel 2023, secondo i dati Istat, a Verona sono venuti al mondo 1.632 bambini. Un numero che, rapportato agli abitanti, fotografa una crisi profonda: il tasso di natalità nel 2024 è sceso a 6,6 nati ogni mille abitanti, quasi la metà rispetto al 10,9 per mille registrato nel 2004.

Nello stesso arco di tempo, il tasso di mortalità è salito dall’8,9 al 9,7 per mille, segno di una popolazione che invecchia e di un ricambio generazionale sempre più debole.

L’età media delle madri al momento del parto è di 32,7 anni, mentre il numero medio di figli per donna è fermo a 1,2, ben al di sotto della soglia di sostituzione di 2,1. Dati che confermano come Verona, e più in generale il Veneto, stiano affrontando una crisi demografica strutturale, non più confinata alle statistiche ma visibile nella vita quotidiana: scuole dell’infanzia con sezioni accorpate, culle vuote negli ospedali, e una popolazione sempre più anziana.

Perché.

Dietro i numeri ci sono le scelte, i sogni e le difficoltà di migliaia di giovani coppie. La precarietà lavorativa, il costo della vita e la mancanza di servizi di sostegno — dagli asili nido alle politiche per la casa — rendono spesso difficile anche solo pensare di avere un figlio.

Una sfida da affrontare.

Il calo demografico non è solo una questione privata: è un tema economico, sociale e culturale che riguarda tutti. Meno nascite significano meno studenti, meno lavoratori, meno energie per far crescere il territorio.