La seconda giovinezza di Emilio: a 85 anni conquista l’oro nella corsa

La corsa contro il tempo: Emilio Foletto, 85 anni e la voglia di tagliare ancora tanti traguardi.

Ottantacinque anni e tanta strada sotto le scarpe: la seconda vita di Emilio Foletto, coraggioso re della corsa ancora in gioco. Alla sua rispettabile età, Emilio non solo continua a correre, ma lo fa a livelli che gli hanno permesso di conquistare il titolo nazionale master nella corsa in montagna, nella categoria Over 80.

Una gara tosta, “La Santissima”, che si snoda su 8,5 chilometri in salita nelle Prealpi bellunesi, con quasi 500 metri di dislivello. E lui c’era.

La corsa, le guarigioni.

Ex agricoltore, vedovo da tre anni, Foletto ha fatto della corsa non solo un’attività sportiva, ma un modo per attraversare le fasi più difficili della vita. Due tumori, una grave emorragia cerebrale, il Covid. Ogni volta, ha rimesso le scarpe da ginnastica e ha ripreso il cammino, come se correre fosse il suo modo per dire che lui c’è, che lui vive.

La sua storia non è fatta di medaglie olimpiche, ma di costanza, forza d’animo e spirito di comunità. La casa è tappezzata di riconoscimenti – oltre 140 quelli appesi in corridoio, molti altri stipati in soffitta – raccolti in decenni di gare, dalla Monaco Run al Giubileo del 2000.

La carriera.

Non ha mai inseguito la gloria sportiva a tempo pieno: da ragazzo correva nelle stesse competizioni di atleti come Gelindo Bordin e Orlando Pizzolato. Nato a Borgo Sabotino in provincia di Latina, ha vissuto lì fino a 18 anni per poi trasferirsi con la famiglia a Pressana, per coltivare i campi.

La corsa è rimasta la sua costante. Ha partecipato a maratone, gare a tappe e manifestazioni per la donazione degli organi. Sempre con quel passo umile ma deciso, che lo ha reso un riferimento per molti runner veneti.

Tesserato con l’Atletica Cerea, oggi è l’atleta più anziano ancora in attività affiliato alla Fidal. Il figlio Gabriele, è il suo primo tifoso e spesso compagno d’avventure.

Prossimi traguardi.

Emilio non si ferma. Ha già in programma una 10 km a Montagnana il 13 settembre e una 5 km a Castenaso, in ottobre. Nel mondo dei podisti, il suo nome circola con rispetto e affetto. Non per i tempi da record, ma per il coraggio di chi ha saputo fare della corsa una scuola di resistenza alla vita.