Emergenza aggressioni negli ospedali: “È colpa del disagio sociale”

Cisl di Verona denuncia: “Aumentano le aggressioni a medici e polizia: è colpa del disagio sociale”.

Crescono le aggressioni a medici, infermieri e forze dell’ordine e scatta la denuncia della Cisl Fp di Verona: “È colpa del disagio sociale”. Il fenomeno delle aggressioni nei confronti di chi lavora nei servizi di emergenza, tra le corsie degli ospedali, nei pronto soccorso, nelle Rsa e tra le forze dell’ordine, cresce sempre più.

Secondo il sindacato: “La popolazione si percepisce sempre più sola e più fragile, mentre la garanzia di sicurezza che lo Stato dovrebbe farsi carico per conto e a tutela dei propri cittadini rischia di venire meno”. Tra le cause indicate ci sono “Covid, guerre, impoverimento delle fasce sociali più deboli, la perdita di credibilità delle istituzioni, ma anche l’immigrazione spesso fuori controllo e la microcriminalità diffusa”.

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Per la Cisl Fp, la combinazione di disagio economico e problemi di salute mentale sta rendendo più frequenti episodi di violenza verbale e fisica ai danni di chi presta soccorso: “Si passa dall’essere meno tolleranti e più aggressivi alla vera e propria rissa verbale, quando non fisica, anche con le persone che nella quotidianità ci circondano -, denuncia il sindacato, sottolineando come molti aggressori siano – soggetti depressi, paranoici, psichiatricamente aggressivi, spesso ubriachi o tossicodipendenti, lasciati soli dal sistema di assistenza sociale”.

Negli ultimi giorni si sono registrati nuovi casi di aggressioni contro medici, infermieri e autisti di ambulanze, ma anche contro agenti di polizia. Per questo la Cisl Fp chiede “maggiori tutele personali anche con assicurazioni specifiche dedicate, un rafforzamento dei controlli sul territorio e procedure operative chiare per proteggere chi lavora in prima linea, dai sanitari al personale scolastico, fino alle forze dell’ordine”.

Per il sindacato serve “una svolta nell’organizzazione di questi servizi, in una fase sociale che vede sempre più famiglie e persone in difficoltà e che, anche a causa del caldo, facilmente perdono la ragione creando situazioni rischiose per l’incolumità pubblica.