Progetto “Una coda un sorriso” all’ospedale della Donna e del Bambino di Verona: i piccoli pazienti possono giocare con i cani.
I piccoli pazienti dell’ospedale della Donna e del Bambino di Verona possono giocare con i cani. Il giovedì mattina gli ospiti a quattro zampe si danno infatti appuntamento con i bambini in attesa di entrare negli ambulatori pediatrici. La sala giochi e d’attesa del primo piano del padiglione 29 dell’ospedale donna bambino-ODB diventa il luogo dove i cuccioli giocano attorno ai bambini, aiutandoli a sciogliere la tensione dell’attesa e ad alleggerire lo stress ospedaliero.
È partito con grande successo il progetto di visiting in ospedale “Una coda un sorriso”, nato nell’Uoc Pediatria C, diretta da Giorgio Piacentini, dalla collaborazione di Sara Pieropan, ambulatorio Reumatologia pediatrica, e della cooperativa sociale “La Città degli Asini”, centro specializzato in Interventi assistiti con gli animali (IAA).
I momenti ludici e ricreativi si svolgeranno al mattino di tutti i giovedì di luglio fino ai primi di agosto, per riprendere a settembre.
L’idoneità dell’animale.
Gli animali non vengono addestrati ma preparati. Si individuano gli esemplari che per natura presentano prosocialità e quindi propensione al contatto con l’umano e a stabilire con lui un legame. Dopodiché al cane viene certificata un’idoneità comportamentale e sanitaria, frutto del lavoro congiunto di medici veterinari, conduttori e medici specialisti Aoui dei reparti in cui i bambini sono in cura.
I propri animali in visita.
Il regolamento Aoui permette anche l’entrata degli animali domestici dei piccoli pazienti. Il servizio è già attivo e basta compilare un apposito modulo previo nulla osta della caposala del reparto. Seguirà poi una necessaria certificazione di idoneità del medico veterinario dell’animale. Al momento la visita degli animali ai propri padroncini è permessa a cani, gatti e conigli.
Modello Aoui: procedure e team completi.
L’unicità del modello Aoui è rappresentata dal fatto che in Italia progetti del genere non vengono autorizzati con facilità. Inoltre quello attuato in Azienda ospedaliera vanta organizzazione e procedure complete e precise: non interviene solo il team di esperti composto da veterinari e conduttori, ma è presente anche un medico in ospedale formato e specializzato in questo tipo di attività.
“Non dobbiamo dimenticare il benessere dei piccoli pazienti”.
“Per un’Unità operativa pediatrica – sostiene Giorgio Piacentini, direttore Pediatria C – progetti come questo rappresentano traguardi particolarmente importanti per la presa in carico a tutto tondo deli piccoli pazienti. Il nostro ruolo di medici, infatti, riguarda principalmente l’aspetto clinico, ma non dobbiamo dimenticare il benessere dei piccoli pazienti. L’esperienza in ospedale, sia ambulatoriale che di ricovero, corrisponde ad un momento particolare della loro vita, ed è nostra intenzione fare di tutto affinché sia vissuto nella maniera più accogliente possibile. Inoltre, è dimostrato che gli interventi assistiti con gli animali favoriscono il benessere psicofisico del bambino con la riduzione del livello di stress. La nostra Unità operativa ha in atto anche altri progetti di coinvolgimento dei piccoli pazienti, attraverso l’educazione ambientale con un progetto sul recupero della carta e un concorso artistico giunto alla terza edizione”.
“Il prossimo obiettivo – aggiunge Sara Pieropan, medico formato per IAA – è di affiancare all’intervento assistito anche una Terapia assistita con animali – Taa. Il progetto pilota prevede una riabilitazione e fisioterapia nei bambini con problematiche all’arto superiore, mano, gomito e polso, facendo due gruppi di confronto. Un gruppo che interagirà con il cane, tramite attività come la spazzolatura o la guida al guinzaglio, e un gruppo che seguirà la fisioterapia tradizionale, che risulta difficile con i bambini”.
