Sanità Veneta: “Il sistema è al collasso, senza i 30 milioni promessi saltano gli stipendi”.
“Il sistema socio-sanitario rischia di crollare”: a lanciare l’allarme sulla sanità veneta è Alessio Albertini, vice segretario del Pd di Verona. “La rete che tiene insieme la vita delle famiglie venete rischia di spezzarsi”, incalza.
Secondo Albertini, negli ultimi anni “la Regione ha indebolito il modello di collaborazione tra pubblico e Terzo Settore, da sempre pilastro dell’assistenza. Eppure, il Terzo Settore conta 680 enti, 50 mila addetti e 80 mila utenti, e gestisce gran parte dei servizi per disabili, minori e anziani”.
“Mancano 30 milioni di euro”.
“L’aumento dei costi e il mancato adeguamento delle rette regionali e comunali stanno mettendo in ginocchio gli enti”, denuncia. “Mancano 30 milioni di euro promessi al fondo per disabilità e salute mentale”, sottolinea nella nota e aggiunge: “Senza queste risorse non potremo garantire stipendi, né progetti fondamentali per gli adolescenti e i più fragili”.
Albertini parla anche di una crisi di vocazione: “I lavoratori sociali sono tra i working poor, poco valorizzati e con stipendi inadeguati”.
Il patto a Padova.
Giovedì 9 ottobre a Padova le realtà del Terzo Settore incontreranno i candidati alla presidenza della Regione per chiedere un “patto di sostenibilità del sistema socio-sanitario”.
“Non è solo una questione di welfare – avverte Albertini – ma di giustizia sociale e sviluppo economico. Risparmiare sui fragili significa minare la coesione della comunità”.
Il dirigente dem propone di ripartire da basi nuove: “Serve un patto tra Regione e Terzo Settore, risorse certe e una programmazione di lungo periodo. E istituire un Osservatorio permanente e una Conferenza biennale sul welfare veneto, per costruire insieme soluzioni reali”.
