Sicurezza a San Bonifacio, il primo taser: l’effetto dissuasivo evita lo scontro.
San Bonifacio, primo intervento col taser: è bastato il bagliore stroboscopico e il suono d’allarme per convincere E.Y,. un uomo in evidente stato di alterazione, a smettere di urlare e allontanarsi senza ulteriori guai. Giovedì sera, durante una manifestazione in Piazza Costituzione, la Polizia Locale di San Bonifacio ha usato per la prima volta il taser, il controverso dispositivo a impulsi elettrici da poco entrato in dotazione.
Questa volta, però, nessun impulso è stato scaricato. L’effetto deterrente del taser — lampeggio e sirena — è bastato a evitare il peggio in una situazione potenzialmente pericolosa: l’uomo, un cittadino marocchino, vagava tra la folla spintonando i passanti e urlando frasi sconnesse. C’era anche il sospetto che potesse avere con sé un coltello.
Dopo aver abbandonato la piazza, E.Y. è stato rintracciato vicino al Parco Palù e accompagnato in Comando per le procedure di rito. A suo carico scatterà un Daspo urbano per comportamenti molesti che compromettono la fruibilità degli spazi pubblici.
Una prima volta “soft”.
Quello di giovedì è il primo intervento operativo con il taser per la Polizia Locale di San Bonifacio. L’uso del dispositivo, introdotto a giugno dopo mesi di formazione e l’ok della Questura di Verona, si inserisce in un piano più ampio per rafforzare la sicurezza urbana. “Strumenti moderni e sicuri come il taser ci permettono di gestire situazioni delicate senza rischiare l’incolumità di agenti e cittadini”, ha commentato il sindaco Fulvio Soave.
Il vicesindaco e assessore alla Sicurezza, Roberto Turri, rivendica la scelta come un obiettivo mantenuto: “Era un impegno di campagna elettorale e oggi è realtà. San Bonifacio è tra i primi Comuni della provincia ad avere questo dispositivo. È un segnale chiaro: vogliamo tutelare chi ogni giorno lavora per mantenere ordine e tranquillità sul territorio”.
