Tumore al colon, il futuro della cura è a Negrar: la rivoluzione nel trattamento delle patologie oncologiche.
Negrar, la lotta al tumore del colon-retto entra in una nuova era, dove la precisione della mano del chirurgo si sposa con la biologia molecolare e i protocolli di recupero rapido. Nei giorni scorsi, Verona è diventata il centro del dibattito scientifico internazionale ospitando la settima edizione del congresso chirurgico organizzato dalla Chirurgia generale dell’Irccs di Negrar, sotto la guida di Giacomo Ruffo.
Diagnosi precoci e Dna circolante.
Il focus dell’incontro non si è limitato alle tecniche di sala operatoria, ma ha abbracciato l’intero percorso di cura del paziente oncologico. Tra le innovazioni più promettenti presentate dagli esperti spicca lo studio del microbioma, fondamentale per identificare la malattia in stadi sempre più precoci, e l’utilizzo del DNA circolante. Quest’ultima tecnologia permette di ottenere informazioni cruciali sul tumore attraverso un semplice prelievo di sangue, aprendo scenari rivoluzionari per il monitoraggio e la personalizzazione dei trattamenti.
Il protocollo Eras: rimettere il paziente al centro.
L’eccellenza medica, non passa solo per la tecnologia, ma anche per l’ottimizzazione delle procedure. Al congresso è intervenuto Ulf Gustavsson, presidente della ERAS Society, l’ente internazionale che certifica gli ospedali che applicano i protocolli di “buona pratica” per il miglior recupero post-operatorio. L’applicazione di questi standard garantisce ai pazienti un ritorno più rapido alla vita quotidiana, riducendo lo stress fisico legato all’intervento chirurgico.
