Il tribunale accoglie il ricorso della Fiom e blocca i licenziamenti alla Ammann di Bussolengo.
La vertenza tra la Ammann, multinazionale svizzera attiva nel settore della produzione industriale, e la Fiom-Cgil di Verona segna un punto cruciale con la recente sentenza del tribunale che ha riconosciuto la condotta antisindacale dell’azienda, bloccando di conseguenza i licenziamenti. Il giudice ha infatti accolto il ricorso presentato dalla Fiom lo scorso 10 giugno, stabilendo che Ammann ha violato le norme del CCNL e della legge 223/91, omettendo il coinvolgimento delle RSU e del sindacato nelle decisioni aziendali di delocalizzazione e licenziamento collettivo.
La sentenza ordina l’immediata revoca della procedura di licenziamento collettivo, che avrebbe coinvolto 64 dipendenti su 157 totali per il trasferimento della produzione in Turchia, e impone ad Ammann il pagamento delle spese legali, oltre a richiedere l’apertura di un confronto con i rappresentanti sindacali secondo quanto previsto dall’articolo 9 del contratto nazionale.
Nonostante il pronunciamento del tribunale, la Fiom ha denunciato che “l’azienda sta proseguendo con risoluzioni individuali dei rapporti di lavoro, spesso sottoscritte in sede Confindustria con il supporto di altre sigle sindacali”. La stessa Fiom ha già segnalato tali pratiche all’Ispettorato del Lavoro e all’Inps, chiedendo verifiche immediate.
Martino Braccioforte, segretario generale della Fiom veronese, ha ribadito la disponibilità a un dialogo costruttivo, proponendo la presentazione di un piano industriale che consenta di salvaguardare parte delle attività produttive a Verona, prevedendo ricollocazioni interne e l’utilizzo di strumenti pubblici per la gestione degli esuberi. Allo stesso tempo, ha chiesto che venga fatta piena chiarezza sulle conciliazioni sospette avvenute nelle ultime settimane.
