Allarme morti e infortuni sul lavoro, Verona e il Veneto in zona arancione.
Allarme morti e infortuni sul lavoro, Verona e il Veneto tornano in zona arancione. Il 2025 si sta confermando un anno nero per la sicurezza nei luoghi di lavoro. I dati pubblicati dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre mostrano che in Italia, da gennaio ad aprile, sono stati registrati 291 morti sul lavoro, un aumento dell’8,6% rispetto ai primi quattro mesi del 2024. Di questi, 211 decessi sono avvenuti in occasione di lavoro e 80 in itinere.
Anche il Veneto lancia un forte segnale d’allarme. La regione conta già 21 vittime da inizio anno, seconda solo alla Lombardia (34 vittime) e davanti a Emilia-Romagna (20), Lazio (19), Piemonte (19) e Sicilia (19). L’incidenza infortunistica in Veneto è di 5,1 morti ogni milione di occupati, superiore alla media nazionale di 4,9.
La provincia di Verona si conferma uno dei poli produttivi più esposti: nei primi quattro mesi del 2025 si registrano qui numerosi casi, in linea con i comparti più a rischio. I settori più colpiti in Veneto e anche nel Veronese sono:
- Costruzioni: 29 decessi a livello nazionale (+38% rispetto allo stesso periodo del 2024);
- Trasporti e Magazzinaggio: 26 morti (+37%);
- Attività Manifatturiere: 23 decessi (+21%).
L’età delle vittime.
Un ulteriore dato allarmante riguarda l’età delle vittime: a livello nazionale la fascia più colpita è quella tra i 55 e i 64 anni (89 vittime, pari al 42% del totale degli incidenti sul lavoro). Seguono gli over 65 anni con 32 morti. In Veneto, questa tendenza è confermata anche nei dati territoriali.
Infine, il report segnala che i lavoratori stranieri restano particolarmente vulnerabili, con un’incidenza di 8,9 morti ogni milione di occupati, quasi il doppio rispetto agli italiani (4,7).
“È un primo quadrimestre da dimenticare – dichiara Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio Vega -. Nel 2025 registriamo un paradosso: mentre il numero complessivo delle denunce di infortunio è in lieve calo (-0,9%), il numero delle vittime cresce. In Veneto e a Verona è fondamentale puntare sulla formazione obbligatoria, sulla cultura della sicurezza e sulla prevenzione attiva”.
