Il femminicidio di Castelnuovo del Garda: Jessica, 33 anni, uccisa con “smisurate” coltellate dal compagno. Lei lo aveva già denunciato.
Emergono particolari raccapriccianti sul femminicidio di Castelnuovo del Garda. La vittima è stata uccisa con “un numero smisurato” di coltellate: il corpo di Jessica Stapazzollo Custodio de Lima, 33 anni, di origini brasiliane, è stato trovato così questa mattina, martedì 28 ottobre, nella sua abitazione di via Silvio Pellico a Castelnuovo del Garda. A colpirla, secondo quanto accertato dai carabinieri della Compagnia di Peschiera del Garda, sarebbe stato il compagno, Douglas Reis Pedroso, 41 anni, anche lui di origini brasiliane.
È stato proprio l’uomo, poco prima di mezzanotte, a chiamare il 112 manifestando intenti suicidari. Quando i militari sono arrivati sul posto, hanno raccolto da lui alcune ammissioni informali che hanno portato al tragico ritrovamento del corpo della donna. Il coltello usato per l’aggressione è stato poi recuperato all’interno della sua auto.
- La tragica fine di Jessica, morta 24 ore prima del ritrovamento. E quelle richieste di aiuto inascoltate.
- Un passato di aggressioni e denunce: Pedroso aveva violentato la sorella della vittima.
Un passato di violenze e denunce.
Reis Pedroso era già noto alle forze dell’ordine per una lunga serie di episodi di violenza, molti dei quali proprio ai danni della compagna. A suo carico risultano procedimenti penali per maltrattamenti, lesioni volontarie e violenza sessuale, quest’ultima ai danni della sorella della vittima nel dicembre 2024.
Nel corso di questi mesi l’uomo aveva anche aggredito i carabinieri intervenuti in più occasioni, episodi che avevano portato la Procura di Verona a chiedere per lui, lo scorso 17 settembre, il rinvio a giudizio per tutti i reati contestati. Il Questore di Verona, dopo l’ennesimo episodio, aveva emesso nei suoi confronti un provvedimento di ammonimento.
Il braccialetto elettronico mai rispettato.
Il 21 aprile scorso Reis Pedroso era stato arrestato in flagranza di reato dai carabinieri di Caprino Veronese, dopo aver aggredito nuovamente Jessica: l’aveva buttata a terra, trascinata per i capelli sull’asfalto e colpita con pugni e con una chiave. L’arresto era stato convalidato e nei suoi confronti il giudice aveva disposto la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla vittima e ai luoghi da lei frequentati, con una distanza minima di 500 metri.
A maggio, dopo alcune settimane, gli era stato applicato anche il braccialetto elettronico, mentre alla donna era stato consegnato l’apparecchio ricevitore che avrebbe dovuto segnalarle la presenza del compagno nelle vicinanze.
Ma al momento del fermo, la scorsa notte, Reis Pedroso non indossava più il braccialetto. L’apparato destinato alla vittima è stato invece ritrovato nascosto nel garage dell’abitazione della madre, a Ponti sul Mincio, dove Jessica era domiciliata. I carabinieri stanno ora cercando di capire quando e dove l’uomo si sia liberato del dispositivo di controllo.
Indagini coordinate dalla Procura di Verona.
L’uomo, che secondo gli investigatori faceva uso smodato di alcol e stupefacenti, si trova ora in stato di fermo di polizia giudiziaria. Le indagini, coordinate dalla Procura di Verona, proseguono per ricostruire le ultime ore della vittima e verificare eventuali falle nel sistema di controllo delle misure cautelari.
