Pazienti anziani: a Verona un progetto pilota punta al “taglio” di farmaci e ricoveri inutili.
Meno farmaci e più salute a Verona dove si sperimenta il taglio di cure inutili, perché quasi un anziano su tre prende più di 10 farmaci al giorno. Ma molti di questi non sono necessari, anzi: possono aumentare il rischio di effetti collaterali, interazioni pericolose e perfino nuovi ricoveri. A Verona un progetto pilota innovativo lo ha dimostrato: rivalutare le terapie nei pazienti over 65 può ridurre del 20% le riospedalizzazioni e migliorare la qualità della vita.
Il bilancio è stato presentato durante il convegno “Come ottimizzare le (poli)terapie farmacologiche“, tenutosi all’AOUI di Verona, con la partecipazione di oltre 40 esperti da tutta Italia. Al centro, l’esperienza concreta avviata nei reparti di Geriatria e Medicina interna degli ospedali di Borgo Trento e Borgo Roma.
Una terapia su tre può essere eliminata.
Settantasette pazienti anziani, in media 86enni e con una lista quotidiana di 10 farmaci, sono stati sottoposti a una vera e propria “manutenzione” farmacologica: ogni prescrizione è stata valutata da un team multidisciplinare composto da farmacologi, geriatri, internisti e farmacisti clinici. Risultato: su 836 medicinali in totale, ben 273 sono stati sospesi perché inutili o potenzialmente dannosi. Una media di quattro farmaci tolti a testa.
“Il fenomeno delle politerapie è in crescita, e richiede un cambio di rotta urgente – ha spiegato il prof. Gianluca Trifirò, ordinario di Farmacologia a Verona –. I nostri dati parlano chiaro: ridurre i farmaci inutili fa bene alla salute e fa risparmiare il sistema sanitario”.
Risparmi e benefici tangibili.
La riduzione dei farmaci non ha solo migliorato la vita dei pazienti, ma ha anche alleggerito la spesa pubblica. Su un anno, per i 70 pazienti analizzati, il risparmio stimato è di circa 56 mila euro. Se il progetto venisse esteso, i numeri diventerebbero ancora più significativi: 480 pazienti all’anno, 200 mila euro risparmiati solo negli ospedali veronesi.
“Ma non è solo una questione economica – ha sottolineato il prof. Mauro Zamboni, direttore di Geriatria B e co-promotore del progetto –. Ridurre gli effetti collaterali e le interazioni migliora davvero la vita quotidiana delle persone anziane, fragili e affette da molte patologie”.
Una sfida da estendere al territorio.
In Veneto si stima che siano quasi 200 mila gli over 65 che assumono più di cinque farmaci al giorno. Il fenomeno delle politerapie riguarda dunque un’enorme fetta della popolazione e richiede un’azione coordinata anche fuori dagli ospedali.
Il convegno, organizzato dalla Società Italiana di Farmacologia e patrocinato da numerose realtà scientifiche nazionali, ha anche segnato la conclusione del primo Corso universitario in “Medication Review e Deprescribing” a Verona. Due giovani ricercatori sono stati premiati con borse di studio.
