Annuale rilevazione di Fiab Verona: solo la metà dei ciclisti sulle strade della città ha le luci accese: “Avanti, ma a piccoli passi”.
Con il buio di novembre è tornata l’annuale rilevazione “Ciclista Illuminato” organizzata da Fiab Verona: lunedì 4 novembre, dalle 17.20 alle 18.50, i volontari hanno contato 1.301 passaggi di biciclette in cinque punti della città (Castelvecchio, ponte della Vittoria, stazione Porta Nuova, Saval e – novità – ponte Nuovo riaperto).
Anche escludendo il nuovo varco, i transiti sono cresciuti del 10% rispetto al 2024. I numeri dicono che per la prima volta si è raggiunto un pareggio: il 50% dei ciclisti è risultato “spento” o “poco illuminato” (31% completamente senza luci, stabile il 18% con una sola luce o solo catadiottri), mentre l’altro 50% è “quasi illuminato” o “illuminato” (41,6% con luci ma senza catadiottri visibili, 8,3% con dotazione completa).
Nel 2011 la proporzione era 72% al buio contro 28% illuminati; in quattordici anni il miglioramento c’è, anche se resta deludente. Fiab sottolinea un dato strutturale: “La differenza la fa anche il mezzo”. Le e-bike e soprattutto i monopattini (234 quelli contati, +66% sul 2024) nascono già con luci fisse e raggiungono percentuali di illuminazione intorno all’80%.
Al contrario, le diffusissime MTB economiche, spesso di seconda mano e prive di qualsiasi impianto, abbassano la media complessiva e sono guidate da chi tende a sottovalutare la sicurezza. In quindici anni Fiab Verona ha distribuito gratuitamente oltre 3.000 coppie di luci e continua a “fare cultura” sul tema. L’appello di fine anno resta lo stesso: “Qualche luce in meno sull’albero di Natale e qualche luce in più sulla bici sotto l’albero. Le prime durano pochi giorni, le altre possono salvare una vita”.
