Inaugurato all’anagrafe il presepe della Concordia fatto dai detenuti di Montorio

Il presepe dei detenuti di Montorio per unire il mondo, inaugurato all’anagrafe di Verona.

Oltre le sbarre, verso l’unione: all’anagrafe di Verona c’è il “Presepe della Concordia” creato dai detenuti del carcere di Montorio. “Unire il mondo intero dentro una scatola da scarpe“: è questa la sfida vinta dai detenuti che hanno realizzato il “Presepe della Concordia”, inaugurato negli spazi dell’Anagrafe di via Adigetto. Non si tratta di una Natività tradizionale, ma di un’opera corale che trasforma materiali di scarto in un messaggio di inclusione e pace.

Otto religioni e una capanna.

Realizzato con legno, corteccia, muschio e scatole messe a disposizione dall’azienda Boscaini, il presepe ospita simbolicamente otto diversi luoghi di culto: dalla moschea alla sinagoga, dalla pagoda shintoista al tempio buddista, fino a includere una casa per atei e grotte per culti pagani. Al centro, la Natività e lo scorrere dell’acqua di un fiume, simboli universali di famiglia e vita.

Il valore del recupero.

“È un presepe che accoglie tutti i popoli in un luogo, l’Anagrafe, che è il cuore del passaggio dei cittadini,” ha dichiarato l’assessora ai Servizi sociali Luisa Ceni. L’iniziativa, sostenuta dall’associazione MicroCosmo, non celebra solo il Natale, ma il percorso di riabilitazione dei detenuti. Come sottolineato dalla direttrice del carcere, Maria Grazia Bregoli, l’opera è un modo per “pensare diversamente al carcere“, mostrandolo come un luogo dove l’impegno può generare bellezza per la collettività.

Natale diffuso.

Il progetto non si ferma in via Adigetto. Nell’ambito dell’iniziativa “Presepi in scatola”, piccoli allestimenti nati nei laboratori della casa circondariale saranno esposti in tutte le otto Circoscrizioni di Verona.