Si è spenta l’anima del “Posto”: addio a Luciano Benini che portò il grande jazz a Verona.
Addio al custode della musica di Verona: Luciano Benini, 79 anni, è scomparso nella sua Illasi dopo una lunga malattia. Uomo curioso, appassionato e sempre in movimento, ha lasciato un segno profondo non solo nella scena musicale scaligera, ma anche nella memoria collettiva di un’intera generazione.
Un uomo dalle mille passioni.
Sportivo, viaggiatore instancabile, amante dell’arte e della montagna, appassionato di motori e di deltaplano, aveva però un’unica, grande bussola: la musica. Ed è attraverso di essa che ha intrecciato storie, amicizie e sogni.
Il “Posto”, fucina di sogni e note.
Negli anni Ottanta e Novanta, a Verona Benini diede vita a un luogo destinato a diventare leggendario: Il Posto, in Borgo Venezia. Dietro quella facciata apparentemente anonima in via Fincato, si celava uno spazio vibrante con un’anima da club americano.
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Lì sono passati alcuni dei nomi più importanti del jazz mondiale, e accanto a loro si sono alternati protagonisti della canzone d’autore italiana come Paolo Conte e Vinicio Capossela. Qui, band veronesi come i Nuovi Cedrini mossero i primi passi.
Il nome di Benini resterà sempre intrecciato a doppio filo con quello della musica dal vivo a Verona. L’artista lascia la moglie Rita e tre figli, ma soprattutto un’eredità fatta di emozioni, serate indimenticabili e palchi che hanno fatto storia a Verona.

