Sciopero e presidio venerdì 21 novembre all’ex Mondadori di Verona.
Sciopero e presidio domani, 21 novembre, all’ex Mondadori di Verona: lo annunciano le segreterie SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL, UGL Chimici. “Dal 1° marzo 2026 – fanno sapere le organizzazioni sindacali – la logistica Mondadori attualmente gestita da Ceva Logistics e GSL negli stabilimenti di Verona e Isola Rizza verrà trasferita a San Giorgio Bigarello, in provincia di Mantova, dove subentrerà il nuovo appaltatore Kuehne+Nagel”. Un cambio di sede che, secondo le organizzazioni sindacali, rischia di avere ricadute pesanti sulla vita dei circa cento dipendenti coinvolti.
La nuova sede dista infatti 53 chilometri da Verona e 45 da Isola Rizza. Un tragitto più lungo che, secondo i lavoratori, comporterà un aggravio significativo dei costi e renderà più difficile la conciliazione tra lavoro e vita privata.
Per attenuare l’impatto del trasferimento, i sindacati avevano chiesto a Kuehne+Nagel un contributo economico di compensazione. “L’azienda ha respinto la richiesta in maniera perentoria”, affermano le rappresentanze sindacali.
Il rifiuto ha spinto le sigle a coinvolgere direttamente Mondadori, in qualità di committente, chiedendo alla casa editrice di sedersi al tavolo per facilitare una soluzione condivisa. Anche in questo caso, però, l’esito sarebbe stato negativo: “Mondadori ha declinato l’invito”.
“Penalizzati i lavoratori”.
Una scelta che, secondo i sindacati, evidenzia come “anche i grandi committenti non si facciano più scrupoli nel scaricare sui lavoratori gli effetti della competizione al massimo ribasso che domina negli appalti”. Una dinamica che, avvertono, “rischia di penalizzare pesantemente chi negli anni ha contribuito al successo della stessa Mondadori”.
Di fronte all’impasse, nelle assemblee svolte oggi negli stabilimenti interessati è stata deliberata una prima giornata di sciopero: venerdì 21 novembre i lavoratori incroceranno le braccia e daranno vita a due presidi, a Verona e Isola Rizza, dalle 10.30 alle 12.00.
Contestualmente i sindacati annunciano l’avvio di un confronto con Provincia e Comune di Verona per scongiurare che il trasferimento delle attività “diventi un’ennesima riduzione occupazionale per il territorio. Un rischio che tocca da vicino un sito industriale storico per Verona e per l’intero settore nazionale dell’editoria e della grafica”.
