Danni devastanti in provincia di Verona: i raccolti di uva e mele spazzati via dal maltempo.
Maltempo, ingenti danni in provincia di Verona: uva e mele distrutte, aziende agricole in ginocchio dopo la tromba d’aria, seguita da una violenta grandinata, che ha devastato la Bassa e l’Est veronese. Centinaia di ettari sono stati spazzati via in pochi minuti, con raccolti distrutti e strutture agricole compromesse.
“Questa calamità si è abbattuta su centinaia di ettari e ha messo in ginocchio molte aziende – denuncia il presidente di Coldiretti Verona, Alex Vantini – con danni enormi non solo per la perdita dei raccolti ma anche per le strutture produttive.”
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Meleti rasi al suolo a pochi giorni dalla raccolta.
La furia del vento e della grandine ha colpito in particolare la zona tra Salizzole, Tarmassia e Bovolone, risalendo poi verso Belfiore e Palù, cuore della produzione melicola veronese. Qui l’80% delle Golden, pronte per la raccolta, era ancora sulle piante.
In poche ore interi meleti, anche giovani di quattro o cinque anni, sono stati distrutti: alberi divelti, frutti a terra, impianti antigrandine e irrigui devastati. Alcuni capannoni sono stati addirittura scoperchiati.
Vigneti abbattuti a San Bonifacio.
La violenza del maltempo non ha risparmiato nemmeno i vigneti di San Bonifacio, colpiti nel pieno della vendemmia. Filari sradicati e grappoli distrutti hanno cancellato in pochi minuti mesi di lavoro.
Coldiretti: “A rischio la sopravvivenza delle aziende”.
Le prime stime sono difficili, ma le perdite rischiano di compromettere la sopravvivenza stessa di molte imprese. “Basti pensare – sottolinea Vantini – che per rimettere in produzione un meleto o un vigneto servono almeno tre anni”.
Coldiretti Verona ha già mobilitato i propri tecnici per i sopralluoghi nelle aziende e sta assistendo gli agricoltori nella compilazione delle pratiche di segnalazione dei danni ad Avepa, l’Agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura. L’organizzazione ha inoltre chiesto ai sindaci dei comuni colpiti di sollecitare la Regione per l’attivazione dei fondi previsti dal decreto legislativo 102/2004 sulle calamità naturali.



