Verona contro la mafia: i beni confiscati diventano risorsa

Come i beni confiscati alle mafie possono diventare un motore di sviluppo per Verona.

Da simbolo del potere criminale a occasione di rinascita sociale ed economica: i beni confiscati alle mafie diventano risorsa per Verona. È questo il messaggio che sarà al centro del convegno “Valorizzazione dei beni confiscati: prospettive sociali ed economiche”, in programma l’11 ottobre a Verona, nella Sala Farinati della Biblioteca Civica.

L’iniziativa, promossa da Emmaus e Cia Verona (Confederazione Italiana Agricoltori), punta a raccontare come i beni tolti alle mafie possano trasformarsi in strumenti concreti di giustizia, lavoro e dignità.

Colpire i patrimoni mafiosi per restituirli ai cittadini.

Il riutilizzo dei beni confiscati è uno degli strumenti più efficaci contro le mafie – ha spiegato l’assessora alla Legalità Stefania Zivelonghi –. Significa restituire risorse alla collettività e dare un segnale forte: il sistema funziona. Ma per farlo funzionare davvero serve confronto e consapevolezza diffusa”.

Agricoltura come motore di riscatto.

Il presidente di Cia Verona, Andrea Lavagnoli, ha sottolineato il ruolo dei terreni agricoli confiscati: “Ogni frutto coltivato su quelle terre è l’antidoto ai frutti velenosi della criminalità”. Non solo agricoltura, ma veri laboratori di futuro: spazi per giovani, operatori sociali e studenti capaci di costruire comunità basate su lavoro e dignità.

Difficoltà e opportunità.

L’avvocato Rosario Di Legami ha ricordato che la confisca è uno strumento fondamentale, ma spesso la burocrazia rallenta la riassegnazione dei beni. Ha però portato esempi positivi: terreni usati per accogliere profughi ucraini, camion sequestrati messi al servizio della Protezione civile e perfino quote aziendali cedute a grandi realtà energetiche.

Dal mondo delle comunità Emmaus, Luigino De Guidi e Renzo Fior hanno posto l’accento sul tema casa: “Abbiamo esperienza e persone da accogliere, ma senza abitazioni disponibili tutto si ferma. L’emergenza abitativa, aggravata dagli affitti brevi, rende difficile reinserire chi esce dalle comunità”.

Un momento di memoria e impegno.

Il convegno si aprirà con un omaggio a Paolo Borsellino e Rita Atria, curato dall’attore e regista Mario Palmieri. Seguiranno gli interventi del prefetto di Verona Demetrio Martino, del coordinatore della Consulta per la Legalità Pietro Scola e dell’assessora ai Servizi sociali Luisa Ceni.