Infermieri, è allarme in Veneto: crollano le iscrizioni ai corsi di laurea, Verona fa registrare un meno 48 per cento.
In Veneto operano poco più di 37 mila infermieri, ma il ricambio generazionale è ormai un’emergenza. I test d’ingresso ai corsi di laurea in Infermieristica hanno registrato un crollo di candidature: il 40% in meno rispetto ai posti disponibili. Dal 1° ottobre partiranno le lezioni, ma le aule saranno semivuote.
L’Università di Padova ha raccolto 744 iscritti su 1.150 posti (–35%), Treviso 148 su 200 (–35%), Verona 503 su 974 (–48%). Un trend che riflette la crisi nazionale: per l’anno accademico 2025/26 ci sono 20.699 posti e solo 19.298 domande, con una dispersione media di tre studenti su dieci prima della laurea.
La carenza in Veneto supera già le 5.000 unità e, se il ritmo resterà questo, entro quattro anni mancheranno 9.000 infermieri. “Il nodo salariale resta cruciale – denuncia Guerrino Silvestrini, referente regionale Nursing Up, il sindacato degli infermieri e dei professionisti sanitari –. Servono incentivi per gli studenti, borse di studio per i tirocini e reali progressioni di carriera. Oggi i fondi sono insufficienti e molti operatori non avanzano di fascia da oltre dieci anni”.
Un problema che si intreccia con l’invecchiamento della popolazione: entro il 2030 gli over 65 in Veneto saranno il 30% dei residenti, 243 mila in più rispetto a oggi. “Con un rapporto di 6,5 infermieri ogni mille abitanti, contro i 9 della media europea, come garantiremo assistenza?”, si chiede Silvestrini.
Nonostante l’aumento dei posti universitari, senza interventi strutturali su salari e condizioni di lavoro la professione rischia di perdere ulteriormente attrattiva, aggravando una crisi che minaccia l’intero sistema sanitario regionale.
