La drammatica storia di Angela, salvata a Negrar da un’ischemia intestinale legata al fumo.
Angela (nome di fantasia) ha rischiato la vita per le sigarette: il fumo le aveva quasi chiuso le arterie dell’intestino: oggi è salva grazie a un intervento all’Irccs di Negrar.
A 70 anni, fumava da una vita: fino a 40 sigarette al giorno. Poi sono arrivati i forti dolori dopo ogni pasto, conati di vomito e un dimagrimento rapido e drastico: 20 chili in pochi mesi. La diagnosi: ischemia intestinale causata dal fumo, che le aveva quasi completamente chiuso i vasi principali che portano sangue all’intestino.
A salvarla è stato un complesso intervento di bypass intestinale eseguito all’Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, in provincia di Verona. L’équipe di Chirurgia Vascolare diretta dal dottor Luca Garriboli è intervenuta d’urgenza, dopo che ogni tentativo meno invasivo si era rivelato inutile. Il problema: le arterie erano talmente danneggiate dal fumo da diventare “dure come un guscio d’uovo”.
“Abbiamo usato un pezzo della vena safena della gamba – spiega il dottor Garriboli – e l’abbiamo collegato all’aorta per creare un bypass che superasse le occlusioni. È stato un intervento molto delicato: il fumo rende le arterie rigide e friabili, difficili da suturare”.
Dopo l’operazione, Angela ha ripreso a mangiare normalmente e soprattutto ha smesso di fumare.
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Il fumo non colpisce solo i polmoni.
La storia di Angela, in occasione della Giornata Mondiale Senza Tabacco (31 maggio), ricorda quanto il fumo faccia male non solo a polmoni e cuore, ma a tutto il corpo, intestino compreso. “Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte nel mondo e il fumo è uno dei principali responsabili – continua il chirurgo –. La nicotina danneggia le pareti delle arterie, favorendo la formazione di placche che ostruiscono il passaggio del sangue”.
Le conseguenze possono essere gravissime: ictus, infarti, aneurismi, amputazioni e ischemie intestinali, come nel caso di Angela.
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La prevenzion: smettere di fumare e controllare le arterie.
Dopo i 60 anni, il consiglio degli specialisti è chiaro: smettere di fumare, mantenere una dieta equilibrata, fare esercizio fisico e sottoporsi a controlli mirati, come l’ecocolordoppler delle carotidi, dell’aorta e degli arti inferiori. Molte di queste patologie, infatti, non danno sintomi all’inizio e vengono scoperte solo quando è troppo tardi.
“La storia di Angela – conclude il dottor Garriboli – è un esempio concreto di come il fumo può devastare la salute, ma anche di come è possibile salvarsi se si interviene in tempo e si cambia stile di vita”.
