Nonostante il contesto internazionale incerto, l’export veronese si mantiene stabile a 7,6 miliardi di euro.
L’export veronese tiene botta nonostante le difficoltà internazionali: primo semestre 7,6 miliardi di euro, meglio della media regionale. Nei primi sei mesi del 2025 il valore delle esportazioni ha avuto un calo leggerissimo dello 0,5% rispetto allo stesso periodo del 2024. Un dato che, pur segnando il segno meno, si rivela migliore della media regionale (-1,3%) e di tutte le altre province venete. A livello nazionale, invece, le vendite all’estero sono cresciute del 2,1%.
Il risultato rappresenta comunque un recupero rispetto al primo trimestre dell’anno, quando il calo era stato più marcato (-2,7%).
Dove vanno i prodotti veronesi.
La Germania si conferma il primo mercato di sbocco con 1,4 miliardi di euro (+3,5%). Seguono la Francia (736 milioni, -0,7%) e la Spagna (442 milioni, +3%). Al quarto posto gli Stati Uniti (400,6 milioni, +0,6%) e al quinto la Polonia, che cresce in modo significativo con un +8,3% e 365,5 milioni di euro.
Nella top 10 dei Paesi destinatari – che da soli assorbono il 62,7% dell’export scaligero – aumentano anche Austria (+2,7%) e Croazia (+1,7%). Più difficile la situazione per Regno Unito (-2,7%), Belgio (-15,5%) e soprattutto Svizzera, che crolla del 21,8%.
I settori che trainano l’export.
A livello di comparti, crescono i macchinari (+0,5%), l’alimentare (+10,9%) e il tessile-abbigliamento (+2,8%), le prime tre voci per valore. Bene anche ortofrutta (+3,8%), termomeccanica (+10,8%) e mobili (+8,2%). In calo invece le bevande (-5,4%), le calzature e il marmo.



