“Aumento drammatico” di morti sul lavoro in Veneto nel 2025 secondo i dati dell’Osservatorio: e Verona è maglia nera.
Il Veneto si conferma tra le regioni più colpite in Italia dall’emergenza sicurezza e morti sul lavoro, e tra le provincie quella messa peggio è Verona. Da gennaio a luglio 2025 nella regione si registrano 63 vittime (16 a Verona), contro le 37 dello stesso periodo dello scorso anno: un incremento del 70,3%. Un dato che colloca la regione al secondo posto a livello nazionale, dietro solo alla Lombardia.
Particolarmente drammatico l’aumento delle morti in occasione di lavoro, quasi raddoppiate: 43 nei primi sette mesi del 2025, rispetto alle 23 del 2024. Un fenomeno che porta il Veneto in zona arancione nella mappatura elaborata dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre, con un’incidenza di mortalità (19,3 per milione di occupati) superiore alla media nazionale (18,3).
“Un aumento drammatico per i lavoratori che quotidianamente si trovano ad affrontare, spesso senza un’adeguata formazione, i rischi nelle proprie professioni. Da oltre trent’anni ci occupiamo di sicurezza. Siamo convinti che solo una formazione efficace e maggiori investimenti per la tutela dei lavoratori possano invertire davvero la rotta”, ha dichiarato Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio Vega, lanciando un appello a istituzioni e imprese.
Province e settori più colpiti.
A guidare la triste classifica provinciale è Verona, con 16 decessi totali, seguita da Padova (12), Vicenza e Venezia (11 ciascuna). Rovigo (3) e Belluno (1) presentano numeri più contenuti, ma l’indice di mortalità più alto si registra a Rovigo (30,1), che rientra in zona rossa insieme a Vicenza (23,1).
Per quanto riguarda i settori, le Attività Manifatturiere restano le più colpite, con 7.699 denunce di infortunio in occasione di lavoro. Seguono Costruzioni (2.651), Commercio (2.339), Trasporti e Magazzinaggio (2.074) e Sanità (1.942).
Denunce di infortunio in crescita.
Il numero complessivo di denunce di infortunio è in aumento: 42.431 nei primi sette mesi del 2025, contro le 41.921 del 2024. Verona registra il primato con 8.457 segnalazioni, seguita da Padova (8.382) e Vicenza (7.910).
Vittime straniere e disparità di genere.
Tra le 63 vittime complessive, 25 erano lavoratori stranieri (40% del totale), 17 dei quali deceduti in occasione di lavoro. Le denunce di infortunio di lavoratori stranieri ammontano a 11.155.
Le donne rappresentano una quota minore, con 4 decessi (2 sul posto di lavoro e 2 in itinere) e oltre 14mila denunce di infortunio.
