Bombole del gas e molotov pronte a esplodere: i fratelli Ramponi davanti al Gip

Strage di Azzano, interrogatorio fratelli Ramponi: “Piano premeditato” per la Procura.

Tragedia di Castel d’Azzano, interrogatorio per i fratelli Ramponi, autopsie e funerali di Stato per i carabinieri: in arrivo Mattarella e Fontana. Oggi, giovedì 16 ottobre, è previsto l’interrogatorio di garanzia dei fratelli Ramponi, accusati di strage, resistenza a pubblico ufficiale e detenzione di esplosivi.

Nello stesso giorno saranno eseguite le autopsie sui corpi dei militari deceduti, mentre per venerdì 17 ottobre è prevista la cerimonia funebre con la partecipazione delle più alte cariche dello Stato.

Interrogatorio di garanzia e autopsie.

L’interrogatorio si svolge davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Verona. Presenti Franco e Dino Ramponi, mentre Maria Luisa — ancora ricoverata in condizioni critiche all’ospedale di Borgo Trento — non potrà essere ascoltata per via delle sue condizioni cliniche. La donna, intubata e in prognosi riservata, è considerata figura centrale per chiarire la dinamica dell’esplosione.

Nel frattempo, i medici legali eseguiranno le autopsie sui corpi del luogotenente Marco Piffari, del brigadiere capo Valerio Daprà e del carabiniere scelto Davide Bernardello. Gli accertamenti serviranno a definire con precisione le cause del decesso e la potenza dell’esplosione che li ha coinvolti.

L’esplosione: una notte di fuoco e macerie.

La tragedia si è verificata nelle prime ore del 14 ottobre. Le forze dell’ordine e i vigili del fuoco erano giunti al casolare di via San Martino per un intervento pianificato, con l’obiettivo di perquisire l’edificio a seguito di minacce e sospetti legati a materiali esplosivi. Il giorno precedente la strage i droni dei carabinieri avrebbero rilevato molotov e bombole sul tetto dell’edificio.

Pochi minuti dopo l’inizio dell’operazione, una violentissima esplosione ha distrutto l’intera abitazione. Tre carabinieri sono morti sul colpo, diversi operatori sono rimasti feriti e Maria Luisa Ramponi è stata gravemente ustionata. Secondo le prime ricostruzioni, l’innesco sarebbe partito dalla donna, dopo l’apertura di bombole di gas all’interno dell’edificio.

Sul posto sono intervenuti immediatamente i soccorsi: Dino Ramponi è stato bloccato subito, mentre Franco è stato fermato dopo un tentativo di fuga nei campi circostanti.

Una storia di rancore e contenziosi.

La vicenda della famiglia Ramponi affonda le radici in un lungo contenzioso legato a un mutuo ipotecario e a un pignoramento dell’immobile. Da anni i tre fratelli si opponevano allo sfratto, arrivando anche a minacciare gesti estremi.

La perquisizione di quella notte era finalizzata a verificare la presenza di esplosivi artigianali e bottiglie incendiarie, ma tutto indica che la scena fosse già stata preparata per una deflagrazione. L’indagine della Procura di Verona punta a ricostruire con precisione tempi, modalità e responsabilità.

Funerali di Stato a Padova con le più alte cariche dello Stato.

La Basilica di Santa Giustina a Padova ospiterà, domani venerdì 17 ottobre alle ore 16, i funerali di Stato dei tre carabinieri morti nell’esplosione. Alla cerimonia parteciperanno il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente della Camera Lorenzo Fontana, a testimonianza della vicinanza delle istituzioni alle famiglie delle vittime e all’Arma.