Verona, violenza contro i sanitari: un uomo dà in escandescenze al pronto soccorso di Borgo Trento.
Momenti di tensione ieri sera 21 settembre, al pronto soccorso dell’ospedale di Borgo Trento a Verona: un ranger sventa un’aggressione. Un uomo trasportato dalla Croce Verde in stato di incoscienza si è improvvisamente risvegliato in ambulanza e ha dato in escandescenze all’arrivo. Solo la prontezza di un Ranger in servizio ha evitato che la situazione degenerasse, proteggendo operatori e pazienti.
Un fenomeno strutturale.
Un episodio che, secondo la Uil Fpl Veneto, non è isolato. “Ancora una volta – dichiara il segretario generale Stefano Gottardi – ci troviamo di fronte a un atto di violenza che mette a repentaglio la sicurezza di chi lavora in sanità. È inaccettabile che medici, infermieri e operatori sociosanitari debbano svolgere la loro attività sotto la minaccia continua di aggressioni fisiche e verbali. Questo non è più un episodio isolato, ma un fenomeno strutturale che nel solo Veneto conta migliaia di casi all’anno”.
Molti episodi, avverte Gottardi, restano invisibili: “Molti operatori non denunciano per paura di ritorsioni o, peggio, perché hanno finito per considerare insulti e minacce come parte del lavoro. È un dato allarmante, perché nessuno deve abituarsi alla violenza”.
“Servono presìdi fissi di polizia negli ospedali”.
Negli ultimi anni sono state approvate diverse leggi per proteggere il personale sanitario, dalla 113/2020 alla 171/2024, che prevede l’arresto in flagranza differita in caso di aggressioni. Ma per la Uil Fpl non basta: “Servono misure concrete: presìdi fissi di polizia negli ospedali, strumenti efficaci di prevenzione, più formazione e, soprattutto, rispetto per chi esercita una professione fondamentale. Non possiamo più accettare che gli operatori diventino lo sfogo della rabbia dei cittadini di fronte a un sistema sanitario che spesso non riesce a dare risposte adeguate”.
Negli ultimi giorni l’ospedale ha installato un nuovo sistema di allarme per la tutela del personale. “Apprezziamo lo sforzo dell’Azienda per rafforzare la sicurezza – aggiunge Gottardi – ma per noi resta imprescindibile la presenza di presìdi di polizia fissi, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, nei pronto soccorso: è l’unica vera garanzia di tutela immediata per chi lavora e per i cittadini”.
“Zero morti sul lavoro”.
La Uil Fpl rilancia così la campagna “Zero morti sul lavoro”, estendendo l’attenzione anche al settore sanitario: “Il messaggio del presidente Mattarella – conclude Gottardi – che ricorda come ‘il lavoro debba essere equo e sicuro‘, deve diventare realtà quotidiana. Sicurezza significa anche protezione dalla violenza. Lo Stato non può più restare a guardare: servono risposte immediate e concrete”.
