Neurologia dell’ospedale di Borgo Roma, a Verona, introduce nuove tecnologie per la cura della sclerosi multipla.
Videogame interattivi per combattere la sclerosi multipla: Neurologia B di Borgo Roma, a Verona, introduce nuove tecnologie per la cura della sclerosi multipla, puntando su telemedicina, videogame cognitivi, solette sensorizzate e risonanza magnetica potenziata dall’intelligenza artificiale. Il team guidato da Massimiliano Calabrese ha sviluppato strumenti che permettono di monitorare a distanza in tempo reale funzioni cognitive e motorie, esigenza cruciale per una patologia che colpisce soprattutto giovani donne e che, nell’85% dei casi, coinvolge pazienti provenienti da fuori Verona.
Il videogame clinico consente di rilevare eventuali cali cognitivi attraverso punteggi e tempi di reazione, inviando alert immediati al medico. Le solette elettroniche, invece, registrano parametri dettagliati della camminata, dal carico del piede al tempo di volo, offrendo un follow-up motorio continuo e oggettivo. A queste innovazioni si aggiungono nuovi sistemi di imaging con IA, una biobanca dedicata e terapie emergenti come gli inibitori della BTK e i farmaci rimielinizzanti.
Il meeting.
Le novità sono state presentate nel meeting “La Sclerosi Multipla 2026: le frontiere della ricerca e della cura”, organizzato per i pazienti e molto partecipato (700 richieste, 250 posti disponibili). Il Centro SM di Aoui, riferimento regionale, segue 2.000 pazienti con 200 nuovi ingressi l’anno e offre percorsi concentrati in un’unica giornata per chi arriva da lontano.
La sclerosi multipla colpisce in Italia oltre 135 mila persone, con una forte prevalenza femminile e un esordio tra i 20 e i 35 anni. Fattori genetici, ambientali e ormonali concorrono all’insorgenza della malattia, che non è guaribile ma può essere bloccata con diagnosi precoce e terapie personalizzate.
Secondo Calabrese, il monitoraggio quotidiano e a distanza è la chiave per intervenire tempestivamente e limitare la disabilità, dato che la SM è la seconda causa di disabilità nel giovane adulto.
