Guarito senza chirurgia il ragazzo di Verona che “moriva dal ridere”: salvato dagli ultrasuoni.
Federico Orlandi, un ragazzo di 21 anni di Verona, è guarito e ha ritrovato una vita normale dopo essere stato il primo paziente in Europa a essere curato con successo per la sindrome epilettica gelastica, conosciuta anche come “riso sardonico epilettico”.
Da quando aveva due anni, Federico soffriva di episodi di risate incontrollabili in momenti di tensione, sintomi che con il tempo si erano aggravati fino a causare vuoti di memoria e crisi epilettiche. Per anni, nessuna cura sembrava efficace. Ma oggi, grazie a una nuova tecnica innovativa eseguita dall’Unità di Neuroradiologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, Federico è completamente guarito. Il trattamento ha migliorato il suo sonno, la sua capacità di lavorare e gli ha permesso di conseguire la patente di guida.
L’intervento che ha cambiato la sua vita si chiama MRgFUS (Magnetic Resonance-guided Focused Ultrasound). Si tratta di una tecnica mininvasiva che utilizza ultrasuoni guidati dalla Risonanza Magnetica per colpire con estrema precisione la zona del cervello responsabile delle crisi epilettiche. A differenza della chirurgia tradizionale, non richiede l’apertura del cranio né lascia cicatrici.
L’équipe medica che ha reso possibile questa svolta è composta da esperti in neuroradiologia, neurologia e neurochirurgia. Il dottor Giuseppe Kenneth Ricciardi, che ha coordinato il trattamento, ha spiegato: “L’intervento è stato estremamente preciso, perché la zona trattata era vicina a regioni cerebrali cruciali per la memoria e le emozioni. Bastava un millimetro di errore per avere conseguenze gravi”.
Secondo il neurologo Tiziano Zanoni, la sindrome di Federico è “rara e difficile da trattare”. Fino a oggi, le alternative erano farmaci poco efficaci o un’operazione chirurgica rischiosa. L’operazione è stata eseguita all’ospedale di Borgo Trento a Verona, uno dei centri più all’avanguardia in Europa per questo tipo di trattamento.
Il direttore generale dell’ospedale, Callisto Marco Bravi, ha sottolineato l’importanza dell’innovazione in sanità: “Abbiamo investito risorse per offrire cure di altissimo livello, e oggi vediamo i risultati. La nostra missione è permettere ai pazienti di tornare a una vita normale, anche in presenza di malattie rare”.
