La “Musina”, il salvadanaio della Cassa di Risparmio di Verona, quella scatola blu con le mancette (e i sogni) dei bambini.
Un post su un gruppo Facebook riporta in auge il ricordo del vecchio salvadanaio della Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza e Belluno: la “Musina”. Un pezzo di ferro smaltato che non era solo un contenitore, ma la nostra prima lezione di economia domestica, con tanto di numero di conto.
Chi è cresciuto in Veneto tra gli anni Settanta e Ottanta se lo ricorda benissimo: era pesante, smaltato di un blu polvere, aveva una fessura per le monete e, soprattutto, un “lucchetto” che lo rendeva inviolabile. Parliamo della “Musina” (o “Musigna”, a seconda del dialetto), l’iconico salvadanaio che la Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza e Belluno regalava ai bambini per incentivare il sacro gesto del risparmio.
In questi giorni, il salvadanaio è tornato alla ribalta grazie a un post nostalgico sul popolare gruppo Facebook “Te si Veneto se… Parołe de me Mare…”, scatenando una valanga di ricordi.
La prima banca, la prima lezione di risparmio.
La foto mostra un esemplare perfettamente conservato: blu metallizzato, con una placca verde che recita “Cassa di Risparmio di Verona Vicenza e Belluno” e persino il numero di matricola. Come ricordano gli utenti sui social, la “musina” non era un semplice giocattolo: “Era la nostra prima, vera, cassetta di sicurezza”. “Quanti de voaltri, gheva a musigna… Ghé tacavo rento tute e mance… ” (Quanti di voi avevano la musina… ci mettevo dentro tutte le mancette…), recita il post originale.

