Sanità Veneto, l’allarme di Bertucco: “380mila cittadini rinunciano alle cure”

Verona senza medici, Bertucco lancia l’allarme sanità: “La regione opera nel buio”.

Sanità Veneta, l’allarme sulle liste d’attesa e la crisi dei medici lo lancia anche l’assessore di Verona Michele Bertucco. “La Regione opera nel buio: 380mila cittadini rinunciano alle cure per i tempi eccessivi, mentre Verona perde quasi 350 medici di base. Il sistema pubblico è fiaccato dalle dimissioni volontarie del personale”.

“Più trasparenza”.

Bertucco attraverso il suo sito internet evidenzia: “La sanità e il sociale nel Veneto sono emergenze conclamate, ma gran parte dei disagi restano avvolti nell’opacità dei dati regionali“. A sollevare il velo sulla crisi del sistema è proprio il candidato al consiglio regionale per Alleanza Verdi e Sinistra, il quale chiede “un’immediata inversione di rotta verso la trasparenza completa per svelare il reale fabbisogno del territorio”.

Secondo Bertucco, i numeri noti sono già drammatici: “Solo nell’ultimo bando di Azienda Zero, il territorio veronese ha registrato una carenza di quasi 350 medici di base. La conseguenza diretta di questa carenza e del definanziamento del pubblico è l’aumento delle liste d’attesa, che spingono ogni anno 380 mila cittadini a rinunciare alle cure necessarie”.

Il crollo del pubblico e l’avanzata del privato.

L’emergenza non è solo di numeri, ma di tenuta strutturale: “Il sistema pubblico è in affanno: le dimissioni volontarie del personale sono diventate la prima causa di cessazione del rapporto di lavoro in molte specialità mediche e infermieristiche, superando persino il pensionamento. Un’emergenza nell’emergenza. Dato che interessa quasi la metà dei medici territoriali e ospedalieri nei prossimi anni. Questa emorragia di professionisti ha concesso alla sanità privata un ulteriore e significativo balzo in avanti”.

I dati sommersi da svelare.

Per Bertucco, la vera battaglia è “conoscere la dimensione esatta del problema -. E sottolinea – Il disagio dei cittadini è intercettabile solo attraverso stime, lasciando fondamentali interrogativi senza risposta: Quanti cittadini veronesi sono attualmente senza assistenza primaria? Qual è il reale fabbisogno di posti letto nelle case di riposo?“.

Infine l’assessore conclude: “Un Paese civile misura e condivide i dati del disagio dei cittadini. Rendere trasparente l’intero sistema sociosanitario, fiaccato da decenni di politiche pro-privato, è il presupposto fondamentale per pretendere le risorse per il potenziamento dei servizi“.