Riparte la Scuola digitale in ospedale per gli studenti ricoverati al Santa Giuliana

Scuola digitale in ospedale al Santa Giuliana: insegnanti, tutor e collegamenti con la classe, per contrastare la dispersione scolastica.

Suona di nuovo la campanella per i ragazzi ricoverati all’ospedale di Santa Giuliana dove anche per quest’anno scolastico è stata attivata la Scuola digitale in ospedale. Sono già otto gli allievi che la frequentano, delle medie e delle superiori: ricoverati anche per tre mesi, dovrebbero perdere ore e giorni di scuola rischiando la bocciatura. Con questo progetto, invece, possono curarsi continuando le lezioni e, soprattutto, mantenendo il prezioso rapporto con insegnanti e compagni di scuola, fino a portare a termine l’anno.

La struttura veronese sulle Torricelle, che si occupa della riabilitazione di persone con disturbi psichici ed è Centro di riferimento del Veneto per la cura e la riabilitazione degli adolescenti (13-21 anni), ha trovato un fondamentale alleato, per questo progetto, nella fondazione San Zeno, che sostiene progetti di educazione, lavoro e sviluppo di comunità. L’ente ha messo a disposizione le attrezzature informatiche, dai computer alle webcam, e il personale attivando così laboratori didattici.

Il progetto, unico nel suo genere, è stato inaugurato nel 2021 suggerito dalla pandemia che aveva innescato la Didattica a distanza in tutte le scuole.

“Fondamentali sensibilità e disponibilità da parte della scuola”.

Non si tratta di un mero collegamento via internet. I ragazzi sono seguiti da un tutor e da alcuni insegnanti in presenza e si collegano alla loro scuola di appartenenza. È previsto anche del tempo per lo studio individuale. Lo scorso anno ne hanno usufruito 28 adolescenti, dei quali oltre venti sono stati promossi e c’è anche chi ha superato l’esame di terza media e chi si è preparato per la maturità.

La Scuola digitale, oltre a contrastare la dispersione scolastica, agevola la formazione di una rete tra ospedale, genitori, scuola e operatori sociosanitari e soprattutto non recide il contatto con il mondo cui dovranno tornare i ragazzi una volta dimessi da Santa Giuliana.

Il progetto è partito nel 2021 per una durata di 36 mesi nell’arco dei quali sarà proposto a circa 150 adolescenti e preadolescenti dai 14 ai 21 anni: tutti ospiti della struttura sanitaria per periodi di degenza dai 30 ai 90 giorni.

“Ora abbiamo otto ragazzi a scuola”, spiega lo psicologo Amedeo Ferroni, che coordina la Scuola digitale. “Per ciascuno individuiamo una formula di integrazione tra il percorso terapeutico e scolastico. Sono fondamentali molta sensibilità e disponibilità da parte della scuola, dal preside agli insegnanti, fino ai referenti di sostegno. E in questo inizio d’anno ne abbiamo trovata molta”.

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