Il presidente delle funivie di Malcesine, racconta ambizioni, sfide e svela un desiderio.
Giorgio Schena, presidente delle Funivie di Malcesine, racconta l’importanza strategica di un’infrastruttura che, da oltre sessant’anni, collega lago e montagna, porta lavoro e turismo e fa sognare visitatori da tutto il mondo. Dopo la riapertura dell’impianto di Prada, Schena punta ora a completare la revisione ventennale delle Funivie di Malcesine e svela un desiderio: “Sarebbe bellissimo vedere il presidente della Repubblica Sergio Mattarella tagliare il nastro, come fecero Segni nel 1962 e Ciampi nel 2002. Sarebbe un segno di continuità e orgoglio per tutto il territorio”.
Qual è il ruolo della funivia Malcesine-Monte Baldo per l’economia locale?
La nostra funivia rappresenta un perno fondamentale, in particolare per l’area settentrionale del Baldo Garda. Malcesine da sola attira ogni anno circa mezzo milione di visitatori, generando un indotto importante per l’intera comunità. Attorno a questa infrastruttura gravitano numerose attività: bar, ristoranti, hotel e servizi. Senza dimenticare l’aspetto occupazionale: solo a Malcesine lavorano oltre 70 persone, mentre a Prada ne impieghiamo quindici. È un motore economico e sociale insostituibile.
La funivia è anche un’occasione di lavoro per i più giovani?
Assolutamente sì. A Prada, ad esempio, abbiamo un team formato in larga parte da giovani tra i 20 e i 45 anni. Anche a Malcesine cerchiamo di garantire opportunità stabili: questo settore permette di formare figure professionali legate al turismo, alla tecnica e all’accoglienza, dando vitalità al territorio.
Dopo gli anni difficili della pandemia, come stanno andando le presenze?
Abbiamo vissuto una ripartenza importante. Prima del Covid, nel 2018 e nel 2019, avevamo superato quota 550 mila presenze annue. Nel 2021 siamo ripartiti con numeri dimezzati, ma da allora c’è stata una crescita costante: nel 2023 Malcesine ha nuovamente superato le 450 mila visite. Anche Prada, dopo la riapertura nel 2022, è passata da 60 a quasi 70 mila visitatori annui. Quest’anno i segnali sono ancora più incoraggianti: giugno ha registrato quasi un raddoppio rispetto allo stesso periodo del 2024.
Che tipo di pubblico sceglie le vostre funivie?
A Malcesine il turismo è fortemente internazionale: molti ospiti arrivano dal lago, spesso in battello, salgono in quota per ammirare il panorama e godersi qualche ora di relax o una passeggiata. A Prada, invece, accogliamo soprattutto famiglie e amanti della natura: è una meta ideale per trekking ed escursioni, con una clientela più italiana. Le due realtà hanno anime diverse, ma complementari.
Quali sono le principali sfide nella gestione di questi impianti?
Prima di tutto la sicurezza: trasportiamo persone, per noi è una priorità assoluta. I controlli e le certificazioni sono costanti, il personale è qualificato e formato con grande attenzione. Poi ci sono le sfide economiche: mantenere alti i numeri di Malcesine, che è quasi al limite di capienza, e continuare a fare crescere Prada, che ha bisogno di riconquistare spazio e reputazione dopo dieci anni di chiusura. Vogliamo riportarla agli antichi fasti.
Ci vorrebbe un sostegno maggiore da parte di enti o associazioni?
Credo di sì, ma è un percorso che si costruisce. Dopo un decennio di silenzio, stiamo creando una base solida su cui imprenditori privati e amministrazioni possono tornare a investire. Ci sono già segnali positivi: un albergo storico, rimasto chiuso per anni, è stato acquistato e finalmente riaprirà. È un segnale di fiducia che fa ben sperare.
Come immagina la funivia nei prossimi anni?
Tra due anni si chiuderà il mio secondo mandato. Nel frattempo completeremo la revisione ventennale di Malcesine, garantendo altri vent’anni di attività. Prada è ripartita da zero, ma ora ha davanti un futuro promettente: attorno all’impianto stanno nascendo nuove iniziative. L’obiettivo è far crescere questa località in modo sostenibile. Poi, chissà, l’evoluzione tecnologica potrà offrire altre opportunità.
Se potesse portare con sé in funivia una persona speciale – anche un personaggio storico o attuale – chi sceglierebbe?
Sicuramente una persona che ho portato, porterei ancora e porterò, è mio padre. Negli anni Settanta, quando era sindaco – dal 1970 al 1975 – fu proprio lui a ideare questo impianto. Venne realizzata quando mio padre era vicesindaco, insieme all’allora sindaco Benedetto Lenotti. Era il 1968. Tra l’altro, è anche l’anno in cui sono nato io: per questo motivo la funivia è legata in modo speciale alla nostra famiglia.
Dall’altra parte, se penso a una personalità da portare sulle funivie di Malcesine, direi senza dubbio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Questa funivia è un gioiello tecnico: è stata la prima in Europa a dotarsi di una cabina rotante a 360 gradi sul secondo tronco, così chiunque salga può godersi il panorama del lago da ogni prospettiva.
Quando fu inaugurata per la prima volta, nel 1962, ci fu il presidente Antonio Segni; nel 2002, quando fu rinnovata, venne inaugurata da Carlo Azeglio Ciampi. Oggi, che siamo pronti a completare questo nuovo intervento per garantirle altri vent’anni di vita, il mio sogno sarebbe farla inaugurare da un terzo presidente della Repubblica. Sarebbe un bellissimo segno di continuità e un omaggio a questa storia che mi lega profondamente a questo territorio e a mio padre.
Quando sente il bisogno di staccare la spina, dove trova rifugio?
La mia vita è qui. Sono nato a Prada, la contrada Cà Schena porta il mio nome, e la casa dei miei genitori è ancora qui: loro trascorrono sei mesi a Verona e sei mesi in montagna. Da bambino venivo qui per ogni vacanza, ogni fine settimana. Anche da ragazzo, quando studiavo a Padova o preparavo l’esame da avvocato, mi rifugiavo a San Zeno, nella casa di famiglia. Oggi continuo a trovare pace tra questi sentieri: conosco questa montagna da sempre, prima con gli sci, ora con le “pelli di foca” (sintetiche ndr). Purtroppo sciare è diventato difficile perché il clima è cambiato, ma il Monte Baldo resta il mio rifugio: relax, sport, passeggiate, parapendio, bicicletta, buon cibo. Qui non manca davvero nulla.




