Museo segreto: scovato dai Carabinieri il collezionista veronese che aveva in casa reperti antichi.
Tesori antichi tornano a casa a Verona: i Carabinieri scovano un “museo” archeologico di un collezionista veronese che non ne possedeva i documenti. Dalle teche di un museo improvvisato in una casa di Verona ai templi della storia mondiale: è questo il viaggio di ritorno compiuto da decine di reperti archeologici restituiti nelle scorse settimane dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Udine a sei Paesi stranieri: Colombia, Costa Rica, Egitto, Panama, Perù e Repubblica Dominicana.
Un’operazione che si è conclusa lo scorso 9 luglio ma che affonda le radici nel 2017, quando un’indagine coordinata dalla Procura di Verona portò alla scoperta di una collezione insospettabile. I Carabinieri, all’epoca, avevano trovato decine di manufatti — vasellame, statuette, oggetti in terracotta e bronzo — nascosti in un’abitazione privata. A custodirli era un collezionista veronese, spinto da un’autentica passione per l’archeologia ma sprovvisto di qualsiasi documento che potesse provarne l’acquisto legale.
Quel “museo segreto”, cresciuto nell’arco di trent’anni di cacce nei mercatini dell’usato del Nord-Est, conteneva pezzi risalenti a civiltà precolombiane e all’antico Egitto, alcuni dei quali rari e persino considerati a rischio traffico illecito. È il caso, per esempio, di una maschera in pietra della cultura Taino (Repubblica Dominicana), inserita nella Red List di Icom, l’organizzazione internazionale che monitora i beni più esposti al saccheggio.
Dopo anni di perizie e verifiche, il Tribunale di Verona ha deciso: i reperti dovevano tornare ai legittimi proprietari. Così, i militari del Nucleo Tpc di Udine hanno consegnato decine di pezzi agli ambasciatori dei Paesi di origine. Quelli di provenienza incerta arricchiranno invece le collezioni del Museo delle Civiltà di Roma, già custode di importanti collezioni etnografiche e preistoriche.
Per il collezionista veronese non ci saranno conseguenze penali: la sua posizione è stata archiviata, ma la sua collezione non esiste più. Ora quei manufatti torneranno visibili al pubblico, non più nascosti tra le pareti di un appartamento, ma nei musei e nei siti archeologici di Paesi che da secoli custodiscono le tracce di civiltà antiche.


